Hong Kong ha grandi sogni per il web3

Ambizioni audaci pulsano nei centri tecnologici di Hong Kong . La bussola finanziaria di Hong Kong, Paul Chan Mo-po, non è il tipo che lascia mentire i cani addormentati, soprattutto quando il futuro del regno digitale si sta svolgendo proprio davanti ai nostri occhi.

In prima linea nella rivoluzione digitale, Hong Kong si erge, desiderosa di ciò che l’era Web3 ha da offrire.

Il futuro dell'intrattenimento digitale: molto più che semplici pixel

Web3 non è solo un altro termine tecnologico di fantasia. Le sue basi nella tecnologia blockchain segnalano un cambiamento nel modo in cui percepiamo l’interazione digitale. NFT, GameFi, giochi Play-to-Earn, intrattenimento coinvolgente: scegli tu.

Questi non sono semplici giocattoli digitali; sono l'avanguardia della prossima epoca dell'intrattenimento digitale. La natura decentralizzata della Blockchain introduce un senso di trasparenza e sicurezza, cambiando il modo in cui operano settori che vanno dalla finanza alle catene di approvvigionamento. Non è più tutto come al solito.

Ma è qui che le cose si fanno succose. Dopo aver visitato il Digital Entertainment Leaders Forum presso Cyberport, Chan ha sostenuto con tutte le sue forze il potenziale di Web3.

Per chi ne è all'oscuro, Cyberport non è un parco tecnologico qualsiasi: è un vasto e vivace centro di innovazione. Sede di appassionati di tecnologia, imprenditori e pionieri, è un terreno fertile per i sogni digitali di domani.

Cyberport: il calderone Web3 in ebollizione di innovazione

All'inizio di quest'anno, il guru finanziario di Hong Kong ha stanziato la cifra esorbitante di 50 milioni di dollari a Cyberport, assicurando che fosse potenziato per l'imminente dominio di Web3. Questo non è solo un semplice cenno finanziario. È una dichiarazione coraggiosa al mondo che Hong Kong significa affari.

Con più di 180 aziende Web3-tech sotto la sua massiccia copertura, Cyberport rappresenta un faro per l’innovazione. Cosa c'è di ancora più allettante? Una buona parte di queste aziende, circa il 20%, non sono nemmeno nostrane.

Sono arrivati ​​da tutto il mondo, alla ricerca del terreno fertile offerto da Hong Kong. Ora parliamo dell'elefante nella stanza. Cina. Il nostro vicino del nord ha trattato con freddezza le criptovalute per secoli.

Ma Hong Kong? Stiamo tracciando la nostra rotta. Implementando politiche a favore delle criptovalute, Hong Kong sta aprendo la strada per diventare l’hub globale di riferimento per le risorse digitali.

L'impegno di Hong Kong non si ferma alle semplici parole e agli incentivi finanziari. La creazione di una task force Web3 dimostra un approccio pratico, garantendo che la crescita del settore sia responsabile e sostenibile. E i frutti si stanno già vedendo.

Il 3 agosto la scena crittografica di Hong Kong ha subito un cambiamento epocale. HashKey, uno scambio di criptovalute locale, ha infranto le barriere. Non era più legato ai confini degli investitori istituzionali. Le porte per gli investitori al dettaglio erano ormai spalancate.

In un mondo in cui i paesaggi digitali cambiano continuamente, Hong Kong si sta ritagliando la sua nicchia. La spinta e la visione di Paul Chan Mo-po, combinate con l'incessante ricerca dell'innovazione in hub come Cyberport, significano che Hong Kong non è solo pronta per l'era Web3, ma la sta guidando.

Il futuro potrebbe essere incerto per molti, ma per Hong Kong è luminoso come le luci al neon che abbelliscono le sue strade. È giunto il momento che il resto del mondo se ne accorga.

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