Harvard detiene 117 milioni di dollari nell’ETF Spot Bitcoin di BlackRock

L'Università di Harvard ha compiuto un passo coraggioso nel mercato degli asset digitali, rivelando un investimento di 116,7 milioni di dollari nell'iShares Bitcoin Trust (IBIT) di BlackRock. La partecipazione, resa nota venerdì in un documento depositato presso la Securities and Exchange Commission statunitense, rappresenta circa 1,9 milioni di azioni al 30 giugno 2025.

Questa posizione si colloca al quinto posto tra le partecipazioni azionarie di Harvard, dopo Microsoft, Amazon, Booking Holdings e Meta, e supera persino la sua partecipazione di 102 milioni di dollari nell'SPDR Gold Trust. Secondo la documentazione, Harvard è ora il 29° maggiore azionista istituzionale di IBIT tra circa 1.300 investitori.

L'investimento proviene da Harvard Management Company (HMC), che gestisce il patrimonio di 53,2 miliardi di dollari dell'università, il più grande tra le università statunitensi. Segna un notevole spostamento verso asset legati alle criptovalute per un fondo tradizionalmente focalizzato su azioni, obbligazioni e investimenti alternativi come immobiliare e private equity.

Le università espandono l'esposizione alle criptovalute

L'allocazione di Harvard segue una tendenza più ampia di prestigiose università che entrano nel settore degli investimenti in criptovalute regolamentati. La Brown University ha annunciato una partecipazione in IBIT di 13 milioni di dollari nello stesso periodo di riferimento. La Emory University ha compiuto un balzo in avanti nel 2024, acquisendo 2,7 milioni di azioni del Grayscale Bitcoin Mini Trust, per un valore di oltre 15 milioni di dollari.

A causa della volatilità, delle difficoltà di custodia e degli ostacoli di governance, la maggior parte dei fondi di dotazione universitaria ha evitato per anni di investire direttamente in criptovalute. L'avvento degli ETF spot su Bitcoin ha cambiato le carte in tavola. Questi fondi sono approvati dalla SEC, negoziati in borsa e custoditi professionalmente, il che li rende più facili da integrare in portafogli ampi e con elevati requisiti di conformità.

La mossa di Harvard riflette anche la crescente fiducia nel ruolo di Bitcoin come strumento di diversificazione e asset di crescita. La tempistica arriva dopo un ottimo inizio del 2025 per Bitcoin, con afflussi istituzionali che hanno contribuito a spingere i prezzi al rialzo.

L'iShares Bitcoin Trust di BlackRock ha registrato una crescita esponenziale dal suo lancio nel gennaio 2024 , quando la SEC lo ha approvato insieme ad altri dieci ETF spot su Bitcoin. Da allora, IBIT ha accumulato oltre 86 miliardi di dollari di asset netti, detenendo circa 738.000 bitcoin, pari a circa il 3,5% dell'offerta totale della criptovaluta.

La continua adozione istituzionale ha avuto un effetto domino su questa crescita. Hedge Fund, Fondi Pensione e Dotazioni Universitarie utilizzano IBIT per detenere Bitcoin senza incorrere nelle complessità operative legate al possesso diretto. Gli analisti del settore, compresi quelli di State Street, prevedono che gli ETF sulle criptovalute nordamericane saranno i terzi più grandi quest'anno, dopo azioni e reddito fisso, eclissando gli ETF sui metalli preziosi.

Il fatto che l'IBIT sia ora uno dei più grandi e certamente il più monitorato dagli algoritmi di Wall Street, nel patrimonio di Harvard, dimostra quanto Bitcoin si sia allontanato da un asset marginale e speculativo. Non passerà molto tempo prima che prenda posto accanto a grandi aziende tecnologiche in alcuni dei portafogli più conservativi (e influenti) del mondo.

Le modifiche alle regole della SEC aumentano l'attrattiva del mercato

Sebbene l'approvazione da parte della SEC degli ETF su Bitcoin a gennaio 2024 abbia rappresentato una svolta, le autorità di regolamentazione si stanno ancora adattando per modellare il mercato. All'inizio di questa settimana, la SEC ha consentito 25.000 contratti di opzioni per ETF. L'aggiunta di IBIT all'elenco apre le porte a questa nuova regola per alcune strategie di trading e copertura multidirezionali tipicamente preferite dagli investitori istituzionali.

Gli analisti ritengono che questa mossa contribuirà a incanalare ulteriore liquidità verso gli ETF Bitcoin, rafforzandone l'evidente appeal. Harvard ha già aumentato l'importo del suo patrimonio destinato all'IBIT ogni anno, e questo cambiamento si rafforza ulteriormente.

L'investimento di Harvard si aggiunge alla crescente lista di importanti istituzioni che credono che Bitcoin svolgerà un ruolo essenziale a lungo termine nell'economia mondiale. Quello che un tempo era un esperimento speculativo sta diventando sempre più una componente standard di portafogli diversificati e lungimiranti, anche per i fondi accademici più antichi e affermati al mondo.

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