Gemini Data, una società di intelligenza artificiale, ha intentato una causa per violazione del marchio contro Google per il suo nome registrato "Gemini".
La causa, intentata contro il colosso della tecnologia in un tribunale federale di San Francisco, sostiene che a febbraio Google ha rinominato il suo strumento di intelligenza artificiale generativa precedentemente lanciato in "Gemini", pienamente consapevole che Gemini Data possedeva già quel nome. Questo conflitto legale ha suscitato preoccupazioni riguardo alle ragioni alla base della decisione del gigante tecnologico di continuare con il rebranding.
La denuncia sostiene che il colosso della tecnologia probabilmente non aveva svolto un’attività di ricerca sull’autorizzazione del marchio prima di adottare il nome Gemini per i suoi prodotti di intelligenza artificiale. Indipendentemente da ciò, la causa sostiene che la società lo ha fatto apposta, scegliendo di ignorare i diritti esclusivi di Gemini Data. La causa rivela inoltre che la società ha anche tentato di proteggere il marchio all'inizio di quest'anno, ma l'Ufficio brevetti e marchi degli Stati Uniti (USPTO) ha rifiutato.
Google va avanti con il rebranding di Gemini nonostante la negazione del marchio
Secondo gli atti del tribunale, il colosso della tecnologia aveva richiesto un marchio per il nome "Gemini" già nel settembre 2023. L'USPTO, invece, ha provvisoriamente rifiutato la domanda nel maggio 2024. Questo perché esisteva una probabilità di confusione con altri marchi registrati, come il marchio "GEMINI" di Gemini Data.
A seguito di tale rifiuto, la società avrebbe chiesto di prorogare di tre mesi il termine per presentare ricorso contro tale decisione, che è ancora pendente.
L'istanza del tribunale include anche un precedente incidente in cui una terza parte non identificata, ritenuta rappresentante di Google, ha tentato di acquistare il marchio "GEMINI" da Gemini Data. Gemini Data si è ritirata dalle trattative quando ha sospettato che la terza parte anonima fosse coinvolta da Google.
L'intelligenza artificiale di Google riconosce la controversia in corso sui marchi
Ciò che è interessante riguardo alla causa è che include l'affermazione secondo cui anche il chatbot AI dell'azienda riconosce le controversie sui marchi. La denuncia sostiene che quando all'intelligenza artificiale di Google è stato chiesto se stesse violando il marchio di Gemini Data, l'intelligenza artificiale ha confermato, affermando che si trattava di una "situazione in via di sviluppo".
Questa non è la prima battaglia sui diritti di denominazione di Google. Nel 2009, ci fu una controversia tra gli sviluppatori riguardo al nome dell'azienda di un linguaggio di programmazione chiamato "Go", che era in conflitto con il già esistente "Go!" linguaggio di programmazione. Google, Meta e altre società tecnologiche hanno dovuto affrontare diversi conflitti riguardanti i marchi, spesso criticati per aver adottato nomi già in uso.