Goldman Sachs, un colosso di Wall Street, sta facendo passi da gigante nell’integrazione dell’intelligenza artificiale generativa (AI) nelle sue operazioni commerciali. Secondo George Lee, co-responsabile dell'Office of Applied Innovation di Goldman, l'azienda sta sviluppando attivamente una dozzina di progetti di intelligenza artificiale generativa volti a semplificare vari aspetti delle loro pratiche commerciali. Sebbene i potenziali vantaggi dell’intelligenza artificiale generativa siano allettanti, anche le istituzioni finanziarie come Goldman Sachs devono affrontare le complesse sfide che si presentano con questa tecnologia trasformativa.
Avanzare con cautela
Lee ha sottolineato che Goldman Sachs sta procedendo con un approccio cauto e deliberato nell’adozione dell’intelligenza artificiale generativa. La natura regolamentata dei servizi finanziari richiede prudenza, in particolare nei progetti che hanno un impatto diretto sui clienti. Di conseguenza, nessuno dei progetti di intelligenza artificiale generativa in corso è rivolto al cliente, come ad esempio l’offerta di consulenza finanziaria ai clienti. Questo approccio cauto riflette l'impegno del settore finanziario a mantenere rigorosi standard normativi.
L’intelligenza artificiale generativa al lavoro
Tra i progetti di intelligenza artificiale generativa più maturi di Goldman c'è la capacità di scrivere codice utilizzando comandi in lingua inglese. Questa innovazione ha il potenziale per semplificare i processi di sviluppo software, rendendo la codifica più accessibile ed efficiente. Inoltre, l’intelligenza artificiale può generare documentazione, riducendo lo sforzo manuale richiesto per le attività di documentazione.
Rivali in campo
Goldman Sachs non è l’unica istituzione finanziaria che esplora le capacità dell’intelligenza artificiale generativa. Anche le aziende rivali, tra cui Morgan Stanley e JPMorgan Chase, stanno sfruttando attivamente questa tecnologia per migliorare le loro operazioni.
Morgan Stanley, ad esempio, ha introdotto un bot con intelligenza artificiale generativa progettato per assistere i consulenti finanziari in compiti quali la ricerca e l’analisi dei dati. Sviluppato in collaborazione con OpenAI, i creatori di ChatGPT, questo strumento consente ai consulenti di vagliare grandi quantità di informazioni in modo più efficace.
JPMorgan Chase sta sviluppando un software che utilizza l'intelligenza artificiale per facilitare la selezione degli investimenti, mostrando le diverse applicazioni dell'intelligenza artificiale generativa nel settore finanziario.
Il ruolo della supervisione umana
Sebbene l’intelligenza artificiale generativa offra un potenziale enorme, George Lee ha sottolineato l’importanza di mantenere un “essere umano nel ciclo”. La supervisione umana è essenziale per monitorare e intervenire quando necessario, garantendo che la tecnologia sia in linea con gli obiettivi dell'azienda e i requisiti normativi. La necessità di una supervisione umana sottolinea la coesistenza dell’intelligenza artificiale e delle competenze umane.
Alzare il livello dei servizi professionali
La capacità dell'intelligenza artificiale generativa di fornire risposte a domande finanziarie spinge i professionisti finanziari a migliorare il valore che offrono ai clienti. La tecnologia funge da catalizzatore, sfidando le aziende ad elevare la qualità dei servizi forniti. Man mano che i clienti ottengono l’accesso alle risposte generate dall’intelligenza artificiale, i consulenti finanziari devono differenziarsi offrendo competenze e approfondimenti aggiuntivi.
Venture capitalist e intelligenza artificiale generativa
L’intelligenza artificiale generativa ha raccolto un notevole interesse da parte degli investitori che cercano di supportare le aziende pionieristiche in questo campo. Tuttavia, a differenza delle precedenti ondate di investimenti nei settori emergenti, i venture capitalist si trovano ad affrontare un panorama unico in cui i giganti tecnologici affermati sono attivamente coinvolti nelle prime piattaforme. Questa competizione tra i giganti della tecnologia può limitare le opportunità per i venture capitalist di impiegare il proprio capitale.
George Lee riconosce il dilemma affrontato dai venture capitalist, poiché molti dei primi beneficiari dell’intelligenza artificiale generativa sono grandi aziende e società di piattaforme. Nonostante ciò, ritiene che con la maturazione della tecnologia emergeranno opportunità di investimento più interessanti. Questo cambiamento potrebbe aprire nuove strade ai venture capitalist per contribuire alla crescita e allo sviluppo dell’intelligenza artificiale generativa, anche di fronte alla concorrenza dei giganti del settore.
L’adozione da parte di Goldman Sachs dell’intelligenza artificiale generativa segna un passo significativo verso l’innovazione nel settore finanziario. Sebbene i potenziali benefici siano sostanziali, l’approccio cauto dell’azienda riflette il complesso contesto normativo in cui opera. Man mano che i progetti di intelligenza artificiale generativa continuano a maturare, mantengono la promessa di trasformare vari aspetti del settore finanziario, dalla generazione di codici alla documentazione.
Anche il panorama competitivo nello spazio dell’intelligenza artificiale generativa si sta evolvendo, con istituzioni rivali come Morgan Stanley e JPMorgan Chase che ne esplorano attivamente il potenziale. La necessità di una supervisione umana rimane cruciale, garantendo che l’intelligenza artificiale sia in linea con gli obiettivi organizzativi e gli standard normativi. Questa tecnologia non sta solo rimodellando i servizi finanziari, ma sta anche sfidando i professionisti a fornire servizi di valore superiore ai propri clienti. Per i venture capitalist, navigare nel panorama dell’intelligenza artificiale generativa presenta sia sfide che opportunità, poiché cercano di investire in un campo in cui gli attori consolidati sono già profondamente coinvolti. Nonostante le complessità, il futuro dell’intelligenza artificiale generativa nella finanza sembra promettente e il suo impatto sul settore sarà probabilmente trasformativo.