Recenti approfondimenti emersi da un sondaggio condotto da Nomura Holdings e Laser Digital Holdings fanno luce sull'atteggiamento in evoluzione degli investitori istituzionali giapponesi nei confronti della criptovaluta.
Il sondaggio, che comprendeva le risposte di 547 gestori di investimenti in vari settori come family office e società di interesse pubblico, ha suggerito un grande abbraccio alla criptovaluta da parte di questi rispettivi settori.
SI alle Criptovalute
Un sorprendente 54% di questi investitori ha espresso l’intenzione di avventurarsi nel mercato delle criptovalute entro i prossimi tre anni, evidenziando uno spostamento verso la diversificazione dei portafogli di investimento con asset digitali.
I risultati suggeriscono una significativa inclinazione verso l’utilizzo delle criptovalute come strumenti speculativi e come componenti sostanziali di diverse strategie di investimento.
Mentre solo il 16% degli intervistati vede le valute digitali come potenziali sostituti delle valute di base tradizionali, il 62% le vede come opportunità di investimento ad alto rendimento.
Questa prospettiva sottolinea un approccio strategico volto a sfruttare le caratteristiche uniche degli asset digitali, inclusa la loro bassa correlazione con altre classi di asset e il potenziale come copertura contro l’inflazione.
Secondo Coinpost, l'ultimo sondaggio di Nomura Securities mostra che il 54% degli investitori istituzionali in Giappone prevede di investire in criptovalute nei prossimi tre anni. La motivazione principale è diversificare gli investimenti e combattere l’inflazione. Se l'ETF sulla criptovaluta viene revocato in…
— Wu Blockchain (@WuBlockchain) 25 giugno 2024
Secondo il sondaggio, la maggior parte degli investitori che intendono aggiungere valute digitali ai propri portafogli intendono allocare tra il 2% e il 5% del proprio patrimonio in gestione. Questi investimenti sono considerati con un orizzonte minimo di un anno, indicando un approccio cauto ma ottimista a questa asset class emergente.
Oltre agli investimenti diretti, c’è un notevole interesse per le attività legate alle criptovalute come staking, mining e prestiti, che oltre la metà degli investitori sta esplorando .
Tuttavia, il viaggio nel settore delle criptovalute non è privo di sfide; le barriere principali includono la mancanza di metodi di analisi fondamentale consolidati, l’elevata volatilità e le preoccupazioni sui rischi di controparte.
Posizione normativa giapponese
Sul fronte normativo, il Giappone appare più accomodante rispetto ai suoi vicini regionali, come la Cina. I recenti sviluppi hanno mostrato una posizione proattiva da parte dei regolatori giapponesi nei confronti del settore della valuta digitale.
Nel febbraio 2024, un significativo aggiustamento politico ha consentito alle società di venture capital e ad altri fondi di investimento di detenere direttamente criptovalute .
Secondo il rapporto, questo cambiamento fa parte di un programma economico più ampio sotto l'amministrazione del primo ministro Kishida, che mira a "rivitalizzare" l'economia giapponese sostenendo la crescita delle società Web3 e di asset digitali.
Inoltre, il potenziale degli ETF sulle criptovalute in Giappone potrebbe catalizzare ulteriormente l’attività del mercato, con il 53% degli investitori intervistati che indica che opterebbe per tali prodotti se disponibili.
Il contesto normativo proattivo ha già effetti tangibili sul mercato. Ad esempio, Metaplanet Inc., una società quotata a Tokyo, ha compiuto passi significativi integrando Bitcoin nelle sue attività di tesoreria.
Il loro investimento iniziale di 1 miliardo di JPY (circa 6,56 milioni di dollari) in Bitcoin, destinato a essere mantenuto a lungo termine, è stato seguito da un ulteriore acquisto di 23.351 BTC l'11 giugno.
Immagine in primo piano creata con DALL-E, grafico da TradingView