Gli hacker nordcoreani si rivolgono agli scambi russi per il riciclaggio di criptovalute, afferma Chainalysis

Secondo un rapporto di Chainalysis, una società di analisi on-chain, i gruppi di hacker nordcoreani hanno intensificato la loro collaborazione con gli scambi di criptovaluta russi noti per facilitare attività finanziarie illecite.

Chainalysis ha rivelato che gli hacker nordcoreani hanno recentemente trasferito oltre 21,9 milioni di dollari in criptovalute rubate a un exchange russo noto per il riciclaggio di denaro. Lo sviluppo segna una significativa escalation nella partnership tra il mondo criminale informatico della Corea del Nord e della Russia, sollevando preoccupazioni per le autorità internazionali.

I numeri parlano: un calo ma pur sempre una minaccia

Sebbene le attività di hacking nordcoreane siano state meno prolifiche nel 2023 rispetto all’anno precedente, i numeri sono ancora allarmanti. Secondo Chainalysis , quest'anno gli hacker nordcoreani hanno rubato circa 340,4 milioni di dollari in criptovalute, un calo rispetto agli oltre 1,7 miliardi di dollari registrati nel 2022.

Tuttavia, questo calo non dovrebbe essere visto come un segno di riduzione dell’attività criminale. Le cifre elevate del 2022 stabiliscono un punto di riferimento insolitamente alto, rendendo il calo meno significativo di quanto sembri. Dal 2016, i gruppi nordcoreani hanno rubato un totale di 3,54 miliardi di dollari in criptovalute, rendendo la Repubblica popolare democratica di Corea (RPDC) una delle maggiori minacce attive nel panorama della criminalità informatica.

Sfide per le autorità globali

La partnership tra gli hacker nordcoreani e gli scambi russi rappresenta una sfida significativa per le forze dell’ordine internazionali. La posizione poco collaborativa della Russia nei confronti degli sforzi internazionali rende particolarmente cupa la prospettiva di recuperare i fondi rubati inviati alle borse russe. Ciò contrasta nettamente con i tipi di scambi centralizzati tradizionali su cui facevano affidamento in precedenza gli hacker nordcoreani, che in genere collaborano con le forze dell’ordine internazionali.

La situazione è ulteriormente complicata da un prossimo rapporto delle Nazioni Unite che avverte che la Corea del Nord sta utilizzando attacchi informatici sempre più sofisticati per finanziare i suoi programmi missilistici nucleari. Questi gruppi di hacking “sponsorizzati dallo stato” prendono di mira criptovalute e scambi finanziari in tutto il mondo, rendendo la questione non solo finanziaria ma anche una preoccupazione di sicurezza per la comunità globale.

Mentre la natura transfrontaliera delle criptovalute può rendere più semplice la collaborazione tra le nazioni canaglia, la tecnologia blockchain offre significativi vantaggi investigativi per le forze dell’ordine. Gli sforzi internazionali si stanno intensificando per rafforzare la cooperazione tra le nazioni nel contrastare gli hack legati alle criptovalute e la criminalità informatica in generale. Tuttavia, i recenti sviluppi che hanno coinvolto gli hacker nordcoreani e gli scambi russi evidenziano l’urgente necessità di un’azione globale coordinata per affrontare questa crescente minaccia.

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