Deepfake: il CEO di Ripple lancia un colpo a Musk X per aver chiuso un occhio sulle truffe XRP

Questa settimana, il CEO di Ripple, Brad Garlinghouse, ha scatenato una raffica alimentata da deepfake nel panorama digitale, puntando gli occhi sulle piattaforme di social media e sulle autorità di regolamentazione per la loro lenta risposta all'ondata di sofisticate truffe legate a XRP.

L'ira dell'azienda deriva da un recente video deepfake in cui Garlinghouse, un impostore di intelligenza artificiale incredibilmente realistico, promette lanci aerei e raddoppia le partecipazioni XRP degli investitori.

Questo incidente, insieme al fatto che l'account dei social media della SEC è caduto preda degli hacker a causa di una negligenza di base in materia di sicurezza, dipinge un quadro preoccupante di minacce crescenti e difese lassiste nel criptoverso.

Il CEO di Ripple grida allo scandalo per il video deepfake

Il video deepfake , promosso come annuncio sulla piattaforma di social media X, utilizzava Garlinghouse sintetico per attirare incauti detentori di XRP. Il convincente doppelganger digitale ha attirato gli spettatori con un lancio fittizio, invitandoli a scansionare un codice QR e ad "sbrigarsi" prima che l'offerta limitata scadesse.

Ciò segna un livello inquietante di sofisticazione nelle truffe crittografiche, che sfruttano la tecnologia all’avanguardia per sfruttare la fiducia degli investitori.

La frustrazione del CEO di Ripple non è nuova. L'azienda ha combattuto a lungo i contenuti fraudolenti che impersonificavano i suoi dirigenti e il suo marchio. L’azione legale contro YouTube per non aver affrontato tali contenuti evidenzia la persistente lotta che le piattaforme devono affrontare nel controllare le proprie frontiere digitali.

La critica al deepfake del grande capo di Ripple fa eco a una preoccupazione più ampia del settore: i giganti dei social media stanno facendo abbastanza per proteggere gli utenti da contenuti dannosi e ingannevoli, specialmente nel frenetico e spesso opaco mondo delle criptovalute?

Al di là della responsabilità della piattaforma, l’ultimo pasticcio sui social media della SEC solleva perplessità sulla preparazione normativa.

Gli hacker si impossessano dell'account dei social media della SEC

I truffatori hanno preso il controllo dell'account ufficiale dei social media della SEC e hanno diffuso false informazioni sull'approvazione degli exchange-traded fund Bitcoin basati su spot, aggiungendo la beffa al danno per la situazione di sicurezza del settore.

Questa violazione espone una vulnerabilità potenzialmente più ampia all’interno del panorama normativo finanziario, sollevando interrogativi sulla sicurezza dei dati e sui protocolli di risposta agli incidenti.

Il responsabile legale di Ripple, Stuart Alderoty, ha giustamente criticato la SEC per non aver aderito alle proprie regole di divulgazione della sicurezza informatica.

I senatori Thom Tillis e JD Vance hanno scritto alla commissione chiedendo spiegazioni per la violazione della sicurezza informatica.

Questo incidente sottolinea la nebbia normativa che circonda la criptovaluta, dove le incertezze riguardanti la classificazione degli asset e le regole di mercato creano un terreno fertile per lo sviluppo dei truffatori.

La saga dei deepfake di Garlinghouse e la mancanza di sicurezza della SEC servono da duro promemoria delle minacce in evoluzione nello spazio crittografico. Le piattaforme devono intensificare urgentemente il loro gioco di moderazione dei contenuti, impiegando strumenti di rilevamento avanzati e dando priorità alla protezione degli utenti.

Nel frattempo, i regolatori devono chiarire le regole crittografiche e stringere le proprie cinture di sicurezza. Per gli investitori, la vigilanza è fondamentale. Verificare le informazioni, praticare un sano scetticismo e richiedere una maggiore piattaforma e responsabilità normativa sono difese cruciali contro i lupi travestiti da pecore digitali.

Immagine in primo piano da Freepik

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