Il giudice britannico James Mellor ha dichiarato che l'informatico australiano Craig Steven Wright non è effettivamente l'autore del Bitcoin Whitepaper o Satoshi Nakamoto, il misterioso creatore di Bitcoin.
La storica sentenza pone fine alla lunga rissa legale tra Wright e la Cryptocurrency Open Patent Alliance (COPA).
Craig Wright, non Satoshi
La battaglia legale sulla pretesa di Craig Wright di essere Satoshi Nakamoto ha raggiunto un punto cruciale quando un giudice ha stabilito in via definitiva che non era lui lo pseudonimo del fondatore della rete Bitcoin.
Il giudice James Mellor ha chiarito che le prove dimostrano in modo schiacciante che Wright non era l'autore del white paper su Bitcoin e quindi non ha creato Bitcoin e le sue tecnologie supplementari.
“Farò alcune dichiarazioni che ritengo utili e necessarie per fare giustizia tra le parti. Innanzitutto, il dottor Wright non è l’autore del Libro bianco su Bitcoin. In secondo luogo, il dottor Wright non è la persona che ha adottato o operato sotto lo pseudonimo di Satoshi Nakamoto nel periodo dal 2008 al 2011", ha scritto Jack Dorsey, CEO e fondatore di Twitter, citando la sentenza del giudice. “In terzo luogo, il dottor Wright non è la persona che ha creato il sistema Bitcoin. E, quarto, non è l’autore delle versioni iniziali del software Bitcoin.”
Wright ha affermato pubblicamente per la prima volta di essere Satoshi Nakamoto nel 2016. Il creatore di Bitcoin SV (Satoshi Vision) ha intrapreso un'azione legale contro gli sviluppatori di Bitcoin Core e un gruppo di aziende, tra cui Blockstream, Coinbase e Block, per violazioni del copyright relative al white paper di Bitcoin. e diritti di database sulla blockchain di Bitcoin. Wright ha perseguitato anche società non legate alle criptovalute. Lo scorso aprile, Wright ha lasciato intendere che la multinazionale americana Apple ha violato le leggi sul copyright dopo che una copia del whitepaper Bitcoin è stata trovata nascosta in MacOS.
La Crypto Open Patent Alliance (COPA) ha intentato una causa contro Wright nell'aprile 2021 per impedirgli di esercitare ulteriori atti di bullismo e intimidazione sugli sviluppatori e altri membri della comunità crittografica o di proclamare i diritti di proprietà intellettuale sul white paper e sul database di Bitcoin.
La sentenza rappresenta un momento decisivo nelle speculazioni e discussioni di lunga data che circondano la reale identità di Satoshi Nakamoto. Sebbene la decisione del giudice Mellor non scopra chi sia Satoshi, ha fatto sospirare di sollievo il criptoverso dopo aver affermato in modo definitivo che Craig Wright non è il creatore della criptovaluta più antica e più grande del mondo.