Gli operatori del mercato delle criptovalute sono entusiasti della potenziale revoca del divieto cinese sui Bitcoin. Con i progressi significativi a Hong Kong e altri sviluppi, è diffusa la speculazione che la Cina potrebbe ammorbidire la sua posizione sulle risorse digitali.
Se la Cina dovesse allentare le sue restrizioni, il mercato globale delle criptovalute potrebbe subire cambiamenti sostanziali, rendendo questo un momento cruciale per le risorse digitali in tutto il mondo.
Cosa accende la speculazione sul divieto cinese di revocare le criptovalute?
All'interno della comunità crittografica circolano voci secondo cui il governo cinese potrebbe riconsiderare il divieto di Bitcoin e criptovalute entro il quarto trimestre del 2024. Queste speculazioni hanno guadagnato terreno sui social media, in particolare su X (ex Twitter), dove figure importanti come Mike Novogratz, CEO di Galaxy Digital , hanno espresso la loro curiosità.
“Se questo è vero, ed è la seconda volta che lo sento in settimane, è un grosso problema. Qualcuno ha informazioni?" chiese Novogratz.
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Uno degli sviluppi significativi che alimentano queste voci è la recente vittoria legale di Justin Sun. A giugno, il fondatore della rete TRON ha vinto una causa per diffamazione presso il Tribunale popolare cinese.
La corte si è pronunciata a suo favore contro il Chongqing Business Media Group, che lo aveva accusato di varie attività illegali. Alcuni hanno interpretato il successo legale di Sun come un segno di potenziali cambiamenti nell'approccio normativo della Cina alle criptovalute.
Ad aumentare le speculazioni c'è la mossa dell'exchange di criptovalute Bybit, che ha annunciato l'intenzione di consentire agli espatriati cinesi di aprire conti e commerciare a giugno. Questa mossa mira a soddisfare la crescente domanda di soluzioni di trading crittografico sicure e facili da usare da parte della diaspora cinese.
I rapporti suggeriscono che Bybit potrebbe aver semplificato i processi di registrazione e verifica per gli utenti in Cina. Alcuni percepiscono questa azione come un indizio di un possibile ammorbidimento della posizione cripto del paese.
L’approvazione degli Exchange Traded Fund (ETF) spot su Bitcoin ed Ethereum a Hong Kong lo scorso aprile ha ulteriormente alimentato le speculazioni. Questi ETF sono disponibili in più valute, tra cui il dollaro statunitense, il dollaro di Hong Kong e il renminbi. Tuttavia, agli investitori della Cina continentale è ancora vietato investire in questi ETF.
Mercati sotterranei e volumi elevati: la scena crittografica nascosta in Cina
Gli sforzi di Hong Kong per diventare un hub crittografico e il suo rapporto unico con la Cina suggeriscono un possibile allentamento delle restrizioni crittografiche del paese. In particolare, i leader del settore hanno elogiato Hong Kong per le sue normative chiare, suggerendo un futuro migliore per le risorse digitali nella regione.
La Cina ha iniziato a limitare il commercio di criptovalute nel 2017, vietando alle banche e ai sistemi di pagamento di gestire asset digitali. Nel maggio 2021, la Banca popolare cinese (PBOC) ha dichiarato illegali tutte le transazioni che coinvolgono Bitcoin e altre criptovalute.
Questo divieto globale includeva il mining, l'archiviazione e l'uso di criptovalute. Le ragioni addotte erano il controllo dei capitali, la stabilità finanziaria e la promozione dello yuan digitale .
Nonostante queste misure, i cittadini della Cina continentale hanno trovato il modo di accedere alle criptovalute. I rapporti indicano che alcuni investitori utilizzano una rete clandestina di broker per ottenere criptovalute. Nel frattempo, altri commerciano direttamente in luoghi pubblici, scambiando indirizzi di portafogli crittografici e completando transazioni con contanti o bonifici bancari.
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Un rapporto di Chainalysis ha rivelato che tra luglio 2022 e giugno 2023, il valore delle criptovalute ricevute in Cina ha raggiunto gli 86,4 milioni di dollari. Il rapporto ha inoltre evidenziato che i volumi delle transazioni sugli scambi centralizzati e decentralizzati in Cina rappresentavano rispettivamente il 73,5% e il 20,5% della media globale. Queste cifre rafforzano la tesi secondo cui la revoca del divieto sulle criptovalute in Cina potrebbe avere un impatto significativo sul mercato più ampio.
Il post Buzz nella comunità crittografica sulla possibile revoca delle voci sul divieto cinese di Bitcoin è apparso per la prima volta su BeInCrypto .