La Tailandia ha mosso i suoi primi timidi passi nel mondo del Bitcoin con il lancio di un unico fondo quotato in borsa (ETF) rivolto a individui e istituzioni con un patrimonio netto elevato. Ciò avviene nel contesto di un aumento globale dell’interesse per le criptovalute, ma con i regolatori tailandesi che adottano un approccio cauto, dando priorità alla sicurezza e all’accesso controllato per i principianti.
Accesso limitato per pochi privilegiati
La Securities and Exchange Commission (SEC) ha dato il suo assenso al ONE Bitcoin ETF Fund of Funds Unhedged, offerto da One Asset Management (ONEAM), ha reso noto martedì il quotidiano Bangkok Post con sede in Thailandia. A differenza degli ETF tradizionali accessibili al grande pubblico, questo presenta una forte barriera all’ingresso.
Possono partecipare solo gli investitori accreditati, una categoria che comprende istituzioni e individui facoltosi. Questo accesso limitato riflette un tema comune in Asia, dove i regolatori stanno adottando un approccio misurato nei confronti di Bitcoin. Mentre la Cina ha adottato un pesante giro di vite, altri come la Corea del Sud e il Giappone hanno implementato normative KYC (conosci il tuo cliente) più rigorose e requisiti di quotazione per gli scambi di criptovalute.
La sicurezza prima di tutto: Bitcoin avvolto in una rete di sicurezza
L’ETF ONEAM offre una svolta al tipico modello di investimento. Invece di detenere direttamente le principali criptovalute, il fondo investe in un paniere di 11 fondi Bitcoin globali consolidati. Questa struttura di “fondo di fondi” mira a mitigare i rischi associati alle singole piattaforme di trading, che in passato hanno dovuto affrontare problemi come violazioni dei dati e furto di risorse digitali.
Inoltre, l’ETF enfatizza le pratiche di stoccaggio sicuro, impiegando standard internazionali e custodi utilizzati dagli investitori istituzionali. Questi custodi archiviano Bitcoin offline, riducendo significativamente la vulnerabilità agli attacchi online.
Un gioco di diversificazione
Per gli investitori accreditati, il fascino di Bitcoin risiede nel suo potenziale di diversificare i propri portafogli. I movimenti dei prezzi della moneta tendono ad avere una bassa correlazione con gli asset tradizionali come azioni e obbligazioni. Ciò significa che includere una piccola allocazione di BTC può aiutare a ridurre la volatilità complessiva del portafoglio.
Nonostante i potenziali vantaggi, la SEC riconosce i rischi intrinseci dell’investimento in criptovalute. La storia di Bitcoin è segnata da un'elevata volatilità, con significative oscillazioni dei prezzi. Per gestire questo rischio, l'ONEAM raccomanda un approccio cauto, suggerendo agli investitori di allocare solo il 5% del proprio portafoglio in Bitcoin.
Un misurato passo avanti per la Thailandia
L'incursione della Thailandia negli ETF Bitcoin rappresenta una mossa calcolata da parte dei regolatori. Riconosce il crescente interesse per le criptovalute, ma dà priorità alla protezione degli investitori meno sofisticati. L’accesso limitato e l’attenzione rivolta all’archiviazione sicura riflettono questo approccio cauto.
Ciò è in contrasto con alcuni altri mercati asiatici, come Hong Kong, che hanno recentemente approvato gli ETF che investono direttamente sia in Bitcoin che in Ethereum, aprendo potenzialmente le porte a una gamma più ampia di investitori.
Immagine in primo piano di Pastel, grafico di TradingView