In mezzo alle crescenti preoccupazioni globali sul ruolo della criptovaluta nel finanziamento di attività terroristiche, la società forense Blockchain Elliptic ha recentemente chiarito le cose. Mercoledì, l'azienda ha rilasciato informazioni che contestano la convinzione ampiamente diffusa secondo cui Hamas e organizzazioni simili stanno accumulando con successo milioni attraverso le valute digitali. Contrariamente alle narrazioni politiche scatenate all’inizio di questo mese da più di 100 legislatori statunitensi, Elliptic ha chiarito che queste cifre sono notevolmente travisate.
Elliptic ha dichiarato: "Non ci sono prove che suggeriscano che la raccolta fondi in criptovalute abbia raccolto qualcosa di simile a questo importo, e i dati forniti da Elliptic e altri sono stati interpretati erroneamente. Abbiamo parlato con i rappresentanti del principale firmatario, il senatore Warren, così come con gli autori dell’articolo del Wall Street Journal, per chiarire questo punto”.
Inoltre, Elliptic ha rivelato che Hamas ha cessato tutte le attività di raccolta fondi rivolte al pubblico nell'aprile di quest'anno. Secondo l’azienda, questa mossa è stata motivata dalla “preoccupazione per la sicurezza dei donatori e per risparmiare loro qualsiasi danno”.
Inoltre, Elliptic ha rivelato che dai recenti attacchi in Israele del 7 ottobre, Hamas ha ricevuto solo 21.000 dollari in nuove donazioni in criptovalute. Inoltre, molte di queste donazioni sono già state congelate, riducendo l’importo netto a disposizione dell’organizzazione.
Rapporti imprecisi e risorse tracciabili
La situazione mette quindi in luce un sorprendente paradosso. Le valute digitali come Bitcoin, spesso criticate per il potenziale uso improprio, in realtà non sono il colosso della raccolta fondi per Hamas come si pensava in precedenza. In un post sul blog, Elliptic ha affermato che la tracciabilità unica di queste risorse digitali ha reso difficile per tali organizzazioni raccogliere somme significative. Significativamente, Elliptic ha affermato apertamente: "Nessuna campagna pubblica di raccolta fondi per criptovalute da parte di un gruppo terroristico ha ricevuto livelli significativi di donazioni, rispetto ad altre fonti di finanziamento".
Questo non è solo il punto di vista di una società. Anche Chainalysis, un altro attore chiave nel campo dell'analisi crittografica, contesta i numeri gonfiati che circolano nel discorso pubblico. L’azienda ha avvertito che tali rapporti potrebbero utilizzare “analisi imperfette” ed esagerare i parametri. Di conseguenza, il rischio effettivo rappresentato dalla criptovaluta nel finanziamento di attività terroristiche sembra essere relativamente basso.
Tuttavia, vale la pena notare che le preoccupazioni relative al finanziamento delle criptovalute non sono del tutto infondate. Elliptic ha aggiunto che, sebbene le valute digitali facciano parte dei meccanismi di raccolta fondi, sono messe in ombra da metodi più tradizionali, basati su valute fiat. Storicamente le organizzazioni terroristiche hanno fatto affidamento su istituzioni finanziarie, hawala e società di comodo come principali veicoli finanziari.