Il dominio cinese di Binance continua: il volume raggiunge i 90 miliardi di dollari nonostante il divieto delle criptovalute – Rapporto

Binance continua ad attrarre una parte significativa del suo business dalla Cina, nonostante il divieto del paese sulle criptovalute. A maggio, Binance ha registrato uno sbalorditivo volume di scambi che supera i 90 miliardi di dollari, comprendendo sia transazioni spot che future provenienti dal paese.

Questi dati, divulgati dal Wall Street Journal e che fanno riferimento al sistema interno dell'exchange "Mission Control", evidenziano la prevalenza del trading di futures all'interno di questo volume.

Ciò che emerge in modo prominente è l'incrollabile gusto dell'azienda nel mantenere un punto d'appoggio all'interno del mercato cinese. Questa determinazione diventa tanto più significativa in quanto l'azienda manovra abilmente attraverso l'intricata rete di ostacoli normativi globali che gettano un'ombra di incertezza sul futuro dell'intero settore delle criptovalute.

Complesso viaggio tra le sfide normative cinesi

Fondata nel luglio 2017 nella vivace città di Shanghai, Binance è rapidamente entrata nell'arena delle criptovalute come scambio dinamico. Tuttavia, a settembre dello stesso anno, il panorama normativo cinese è cambiato radicalmente poiché ha proibito le offerte iniziali di criptovalute (ICO) e imposto un blocco sul sito Web dell'exchange.

Ciò ha segnato la fase iniziale di una complessa relazione tra l'exchange e la posizione in evoluzione della Cina sulle criptovalute.

Il 2021 ha visto un momento cruciale quando la banca centrale cinese ha dichiarato illegali tutte le transazioni relative alle criptovalute, facendo precipitare l'industria delle criptovalute nell'incertezza. Nonostante il divieto radicale, Binance ha dimostrato una notevole agilità nell'aiutare gli utenti cinesi ad aggirare le restrizioni.

Come rivelato dal Journal, un documento interno che delinea la procedura ha fatto luce su come Binance abbia indirizzato discretamente gli utenti verso vari siti web con nomi di dominio cinesi prima di reindirizzarli alla sua piattaforma principale.

Questa mossa audace ha mostrato la determinazione di Binance a mantenere la sua base di utenti in un ambiente normativo rigoroso.

Le statistiche intriganti di Mission Control sottolineano la tenacia con cui Binance si è aggrappata alla sua base di utenti cinesi. A maggio, l'exchange vantava 5,6 milioni di utenti provenienti dalla Cina, una fascia demografica in cui 911.650 utenti sono rimasti attivamente coinvolti.

Questi numeri, pur essendo indicativi dell'attrattiva dell'azienda, evidenziano anche l'intricato equilibrio che deve raggiungere per sostenere la propria presenza nel rispetto dei quadri normativi.

Binance: Metodi KYC discutibili

I resoconti dei media di marzo, in particolare della CNBC, hanno fatto luce sugli approcci innovativi ma controversi intrapresi dalla clientela cinese di Binance. Le comunicazioni interne trapelate hanno rivelato che gli utenti hanno escogitato strategie per aggirare i sistemi KYC (conosci il tuo cliente) dell'exchange.

Le tattiche, originate da dipendenti e volontari di Binance, andavano dalla falsificazione di documenti e indirizzi bancari alla manipolazione ingegnosa dei meccanismi interni dell'exchange.

A maggio, Binance ha realizzato un'impresa notevole accumulando un volume di trading collettivo superiore a 670 miliardi di dollari, che comprende sia operazioni spot che future su bitcoin, come riportato da The Block .

Oltre alle sue operazioni in Cina, i mercati sostanziali di Binance si estendono a territori importanti come la Corea del Sud, la Turchia e il Vietnam, secondo quanto riportato dal Journal.

Immagine in primo piano da Reuters

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