L'Agenzia di monitoraggio finanziario (AFM) e il Comitato per la sicurezza nazionale (KNB) del Kazakistan hanno scoperto un sistema illegale di mining di criptovalute che ha sottratto elettricità per un valore di oltre 16 milioni di dollari alle mining farm.
Le agenzie del Kazakistan reprimono il mining illegale di criptovalute
Secondo una dichiarazione rilasciata oggi, le autorità finanziarie e di polizia kazake hanno smantellato un'operazione su larga scala nell'Oblast' del Kazakistan orientale che vendeva illegalmente energia elettrica a compagnie minerarie. L'AFM e la KNB hanno affermato che l'energia rubata avrebbe potuto soddisfare il fabbisogno di una piccola città della regione.
In particolare, negli ultimi due anni i dipendenti dei fornitori di servizi pubblici locali hanno venduto illegalmente elettricità alle società minerarie. Quest'energia era originariamente destinata alla popolazione locale, alle strutture sociali e alle imprese di importanza strategica.
Durante il periodo in questione, i miner di criptovalute hanno utilizzato oltre 50 megawattora per coniare monete digitali. L'AFM ha osservato che questo livello di consumo energetico è paragonabile a quello di una città con 50-70.000 abitanti.
Durante questo periodo, i minatori hanno consumato più di 50 megawattora (MWh) di energia. Secondo l'AFM, questo consumo è paragonabile a quello di una città con una popolazione compresa tra 50.000 e 70.000 abitanti.
Secondo le attuali leggi del Kazakistan, le miniere possono acquistare elettricità solo da una piattaforma statale gestita dal Ministero dell'Energia. Sono inoltre limitate ad acquistare non più di un MWh alla volta.
Le autorità stimano che oltre nove miliardi di tenge kazaki (circa 16,5 milioni di dollari) di energia elettrica siano stati forniti illegalmente alle attività minerarie. L'AFM ha rivelato:
Gli organizzatori hanno utilizzato i proventi illeciti per acquistare due appartamenti nella capitale e quattro veicoli, che sono stati sequestrati con un ordine del tribunale per una potenziale confisca.
In seguito al divieto assoluto imposto dalla Cina su tutte le attività legate alle criptovalute, incluso il mining di Bitcoin (BTC), il Kazakistan è emerso come un importante polo per il mining. Inizialmente accolto con favore il settore, il Paese ha poi dovuto affrontare blackout e guasti alla rete elettrica a ripetizione, spingendo il governo a imporre normative più severe al settore.
Mining di criptovalute nella regione
La repressione da parte del Kazakistan delle società di mining di criptovalute che sfruttano illegalmente l'energia elettrica non è un caso isolato. In tutta la regione, le attività di mining illegali sono oggetto di crescente attenzione da parte di diversi governi.
Ad esempio, la Russia ha recentemente avvertito che prenderà misure severe contro chiunque estragga asset digitali senza le necessarie autorizzazioni. Il Paese ha anche recentemente introdotto un registro nazionale per l'hardware per il mining di criptovalute.
Altrove, il partito di estrema destra francese Rassemblement National ha recentemente annunciato l'intenzione di riutilizzare l'energia nucleare inutilizzata per il mining di BTC, segnalando un approccio diverso al fabbisogno energetico del settore. Al momento della stampa, BTC viene scambiato a 120.260 dollari, in rialzo dell'1,3% nelle ultime 24 ore.