Secondo quanto riferito, la società mineraria di criptovalute con sede in Pennsylvania – Stronghold Digital Mining – impiega i rifiuti di carbone per alimentare le sue centinaia di supercomputer. Pertanto, l'azienda mira a utilizzare un sottoprodotto invece di danneggiare la rete energetica nazionale degli Stati Uniti.
SDM utilizza rifiuti di carbone
L'estrazione di bitcoin è un processo ad alta intensità energetica e molti critici affermano che danneggia l'ambiente e danneggia i sistemi elettrici nazionali. In effetti, alcuni rapporti suggeriscono che impiega più energia all'anno rispetto all'intero paese della Finlandia.
Secondo un recente rapporto di Reuters, Stronghold Digital Mining, un'organizzazione americana di criptovalute, ha trovato un modo alternativo per generare elettricità per le sue operazioni. L'azienda utilizza le ceneri di carbone lasciate da centrali elettriche vecchie di decenni.
Stronghold Digital Mining lo raccoglie da una vicina miniera nell'area della Pennsylvania. Dopo essere stato elaborato, il sottoprodotto va in un edificio di caldaie, dove viene bruciato per generare l'elettricità necessaria per l'estrazione di bitcoin.
Se non isolata, la cenere di carbone potrebbe filtrare nelle acque sotterranee e inquinare i corsi d'acqua. Contiene metalli pesanti, che sono considerati cancerogeni. Detto questo, l'iniziativa di Stronghold impedisce a determinate quantità di cenere di carbone di raggiungere la popolazione della Pennsylvania.
A parlare della questione è stato Greg Beard, amministratore delegato della società:
"La stessa rete di bitcoin mining è la più grande rete di computer decentralizzata al mondo ed è assetata di potere, quindi la co-localizzazione di bitcoin mining e una centrale elettrica ha molto senso".
Separatamente, Bill Spence, copresidente dell'organizzazione, ha affermato che il mining è la "nicchia perfetta per le criptovalute".
L'alternativa in Canada
Nell'ottobre 2021, le autorità della città canadese di North Vancouver – con una popolazione di oltre 50.000 persone – hanno annunciato che destineranno l'energia rilasciata dall'estrazione di bitcoin al riscaldamento di edifici residenziali.
L'iniziativa è diventata possibile dopo una collaborazione tra Lonsdale Energy Corporation (LEC) e il minatore BTC MintGreen.
Quest'ultimo ha affermato che le sue "caldaie digitali" potrebbero impedire a 20.000 tonnellate di gas serra di entrare nell'atmosfera per MW rispetto al gas naturale.
Karsten Veng, CEO di LEC, ritiene che la partnership potrebbe essere vantaggiosa per il futuro più verde della città:
"Essere partner di MintGreen in questo progetto è molto eccitante per LEC, in quanto si tratta di un progetto innovativo e competitivo in termini di costi, e rafforza il viaggio che LEC sta intraprendendo per supportare gli ambiziosi obiettivi di riduzione dei gas serra della città".