Allarme ETF! L’autorità di regolamentazione sudcoreana blocca Coinbase e Strategy Assets con una mossa radicale

L'organismo di controllo finanziario della Corea del Sud sta esortando i gestori di fondi a ridurre la quantità di azioni legate alle criptovalute che inseriscono nei fondi negoziati in borsa (ETF).

Secondo quanto riferito, il Financial Supervisory Service (FSS) ha emesso delle linee guida verbali in cui consiglia alle aziende di non esagerare con gli investimenti in società come Coinbase e Strategy (ex MicroStrategy).

L'FSS ha sottolineato che le linee guida del 2017 sulle valute virtuali rimangono valide e dovrebbero essere comunque rispettate. La vecchia direttiva vietava agli istituti finanziari di acquistare, detenere o utilizzare asset digitali come garanzia.

Nonostante il crescente interesse per le criptovalute e i segnali di una regolamentazione più flessibile sia negli Stati Uniti che in Corea del Sud, i funzionari affermano che non è ancora stata introdotta alcuna nuova legge. Quindi, per ora, le vecchie regole rimangono in vigore.

L'esposizione degli ETF alle criptovalute è oggetto di esame

Uno dei motivi principali di questo avviso sembra essere il crescente numero di ETF che ora detengono grandi quantità di azioni legate alle criptovalute.

Secondo quanto riportato, molti di questi ETF elencano le società di asset digitali come una parte fondamentale del loro portafoglio, arrivando talvolta a rappresentare più del 10% del totale.

Ad esempio, l'ACE US Stock Bestseller ETF, gestito da Korea Investment Trust Management, ha un'allocazione del 15% solo in Coinbase.

Un altro fondo, il KoACT US Nasdaq Growth Company Active ETF, detiene il 7% di Coinbase e il 6% di Strategy, per un totale del 13% in azioni legate alle criptovalute.

Questi fondi sono per lo più ETF passivi, progettati per replicare un indice prestabilito. Questo rende difficile rimuovere manualmente azioni specifiche senza creare problemi agli investitori che si aspettano che il fondo mantenga la sua struttura.

Respingimento del mercato e sfide pratiche

Alcuni operatori del settore non sono soddisfatti della tempistica o della praticità delle linee guida FSS. Un funzionario esperto del settore ETF ha affermato che rimuovere azioni specifiche dagli ETF indicizzati senza alterare l'intero indice potrebbe causare un picco del cosiddetto "gap rate", con conseguenti errori di tracking.

Un'altra preoccupazione riguarda l'equità. I critici sostengono che non abbia senso limitare l'accesso ai soli ETF locali quando gli investitori sudcoreani possono facilmente accedere a ETF statunitensi che detengono le stesse criptovalute. In tal caso, il denaro fluirebbe semplicemente aggirando la restrizione anziché attraversarla.

"Ci sono già molti investimenti indiretti tramite ETF statunitensi", ha affermato una fonte. "Imporre restrizioni solo agli ETF coreani non fermerà di certo la tendenza".

Vecchie regole, nuovi problemi

La Corea del Sud è cauta riguardo al coinvolgimento delle aziende nel settore delle criptovalute fin dal 2017, quando i funzionari hanno deciso di bloccare le negoziazioni a livello aziendale in risposta a un picco di attività speculativa.

All'epoca, la paura riguardava principalmente il riciclaggio di denaro e la manipolazione dei prezzi. Ma quasi sette anni dopo, il mondo delle criptovalute è cambiato radicalmente, anche se le regole sono rimaste immutate.

Immagine in evidenza da Unsplash, grafico da TradingView

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