Il dollaro USA sta perdendo la sua presa sul mondo. Nel 2024, la sua quota delle riserve globali è scesa al 59%, rispetto al 72% del 2002. Si tratta di un calo del 13% negli ultimi 22 anni.
I numeri parlano chiaro: i paesi, soprattutto quelli del blocco BRICS, stanno prendendo le distanze dal dollaro. Nello stesso periodo, lo yuan cinese è aumentato del 3%.
Il dollaro statunitense è stata la principale valuta di riserva mondiale sin dalla seconda guerra mondiale. Oggi rappresenta ancora il 58% del valore delle riserve valutarie. Ma la scritta è sul muro.
L’euro, il prossimo in linea, detiene a malapena il 20%. Con i recenti eventi globali, come l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, i paesi stanno cercando sempre più di diversificare le loro riserve e di ridurre la loro dipendenza dal dollaro.
I BRICS e la loro de-dollarizzazione
I paesi BRICS sono stati i più forti nel chiedere l’abbandono del dollaro. Negli ultimi due anni, hanno intensificato gli sforzi per promuovere l’uso delle loro valute nazionali nel commercio.
La Cina, in particolare, sta spingendo molto per espandere il proprio sistema di pagamento interbancario transfrontaliero (CIPS).
L'obiettivo? Creare un'infrastruttura finanziaria alternativa che non si basi sul dollaro o su SWIFT, la rete di messaggistica finanziaria globale.
Il CIPS è cresciuto rapidamente. Tra giugno 2023 e maggio 2024 hanno aderito al sistema 62 nuovi partecipanti, portando il totale a 142 partecipanti diretti e 1.394 indiretti.
Mentre SWIFT è ancora il pezzo forte con oltre 11.000 banche collegate, CIPS si sta muovendo. La spinta della Cina ad utilizzare lo yuan nelle transazioni internazionali è una sfida diretta al dominio del dollaro.
E mentre la quota dello yuan nelle riserve globali è scesa leggermente dal 2,8% nel 2022 al 2,3% nel 2023, la spinta alla de-dollarizzazione sta guadagnando terreno.
I BRICS stanno anche esplorando nuovi sistemi di pagamento che potrebbero ridurre ulteriormente la dipendenza dal dollaro. Sono in corso trattative su un potenziale sistema di pagamento intra-BRICS.
Questo sistema potrebbe includere valute digitali transfrontaliere delle banche centrali (CBDC) e accordi di swap valutario.
Il dominio del dollaro è davvero minacciato?
Il dollaro non scenderà senza combattere. Il Consiglio Atlantico ha concluso che il ruolo del dollaro americano come principale valuta di riserva globale è ancora sicuro nel breve e medio termine.
Il dollaro continua a dominare le riserve valutarie, la fatturazione commerciale e le transazioni valutarie globali. L’euro, nonostante i suoi migliori sforzi, non rappresenta una vera minaccia.
E nemmeno lo yuan, almeno non ancora.
Il dominio del dollaro non dipende solo dalle riserve detenute. È profondamente radicato nel commercio globale e nelle transazioni finanziarie. L’USD è ancora la valuta preferita per regolare il commercio internazionale.
E anche se paesi come la Cina stanno spingendo per trovare alternative, le infrastrutture che sostengono il dollaro sono enormi. Questo è il motivo per cui il dollaro rimane forte nelle riserve, nel commercio e nelle transazioni, nonostante gli sforzi per detronizzarlo.
Nonostante i migliori sforzi della Cina, lo yuan è ancora visto come una scommessa rischiosa. Le preoccupazioni per l’economia cinese, la sua posizione sulla guerra Russia-Ucraina e le crescenti tensioni con gli Stati Uniti e i paesi del G7 stanno frenando la crescita dello yuan.
I gestori delle riserve sono cauti e ciò ha mantenuto la quota dello yuan nelle riserve globali relativamente bassa, anche se la Cina spinge per un maggiore utilizzo internazionale.
Anche l’oro sta tornando alla ribalta. Quasi un terzo di tutte le banche centrali prevede di aumentare le proprie riserve auree nel 2024. Le sanzioni del 2022 contro la Russia hanno dimostrato che anche l’euro comporta rischi geopolitici, simili al dollaro.
Ciò ha spinto alcuni gestori delle riserve a considerare l’oro come un modo per ridurre i rischi dei propri portafogli. Sebbene l’oro non possa sostituire l’USD, sta diventando una parte importante dell’equazione mentre i paesi cercano di diversificare le proprie riserve.
Quindi, cosa serve per essere una valuta di riserva? Stabilità, liquidità e fiducia. L'USD ne ha a bizzeffe, motivo per cui è rimasto al primo posto per così tanto tempo.
Il paniere dei Diritti Speciali di Prelievo del FMI comprende il dollaro, l'euro, lo yuan, lo yen e la sterlina. Tra questi, il dollaro continua a surclassare gli altri.