Caos cripto: il 70% degli scambi coreani morti lascia gli investitori a bocca asciutta

Gli investitori nel fiorente mercato delle criptovalute della Corea del Sud si trovano ad affrontare una tempesta di polvere digitale dopo una rivelazione scioccante da parte dei regolatori finanziari. Uno studio congiunto condotto dal Financial Supervisory Service (FSS) e dalla Korea Financial Intelligence Unit (FIU) ha rilevato che uno sconcertante 70% degli scambi di criptovalute chiusi ha lasciato i propri clienti in sospeso, non riuscendo a restituire i fondi investiti.

I rischi nascosti delle monete meno conosciute

Questa notizia arriva come un pugno nello stomaco per oltre 6 milioni di coreani, circa il 10% della popolazione, che si sono tuffati nel pool di criptovalute. A differenza delle loro controparti globali, gli investitori coreani sono noti per dilettarsi in criptovalute più rischiose e meno conosciute oltre a nomi consolidati come Bitcoin.

Il rapporto dipinge un quadro cupo delle pratiche del settore . Molti di questi scambi defunti non si sono nemmeno presi la briga di avvisare gli utenti prima di staccare la spina, lasciandoli a faticare per salvare i propri investimenti. Anche nei casi in cui è stata emessa una qualche forma di notifica, il processo di ritiro è stato descritto come un “estremo inconveniente” con un equipaggio ridotto al minimo incaricato di gestire un numero potenzialmente enorme di sinistri.

Severo avvertimento agli amministratori delegati

La FSS si sta adoperando per rafforzare la fiducia nel mercato degli asset digitali. Si sono impegnati a lavorare a stretto contatto con altri organi di vigilanza finanziaria per sviluppare regolamenti più severi per la chiusura delle società finanziarie, in particolare degli scambi di criptovalute. Hanno anche lanciato un severo avvertimento agli amministratori delegati dei fornitori di servizi di asset digitali, ricordando loro di rispettare la prossima legge sulla protezione degli investitori in asset virtuali, che entrerà in vigore a luglio.

Sebbene il potenziale di rendimenti elevati sia innegabile, i rischi associati a un mercato in gran parte non regolamentato stanno diventando sempre più evidenti. Mentre la FSS lotta per creare un lazo normativo, gli investitori coreani in criptovalute farebbero bene a procedere con cautela, per non rischiare di rimanere intrappolati nella prossima fuga digitale.

La polizia arresta i truffatori sudcoreani

In aggiunta al caos, le forze dell'ordine sudcoreane hanno recentemente arrestato 19 persone collegate a un'ingannevole truffa della "sala di lettura criptata" che ha frodato oltre 300 investitori per 19 milioni di dollari. Operando su piattaforme come Telegram, la banda si è presentata come esperti di criptovaluta per attirare le vittime con suggerimenti promettenti e false sponsorizzazioni.

Hanno utilizzato app false collegate a scambi fasulli, adescando le vittime con guadagni iniziali prima di imporre "commissioni di prelievo" inventate e interrompere la comunicazione. L’indagine ha anche scoperto un’inquietante tattica di reclutamento chiamata “macellazione di maiali”, in cui alle vittime veniva promesso un lavoro in Myanmar ma venivano costrette a un’operazione fraudolenta all’arrivo.

Immagine in primo piano del Korea Herald, grafico di TradingView

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