Matter Labs, l'entità dietro la soluzione di scaling layer-2 (L2) di Ethereum zkSync, ha abbandonato il tentativo di registrare il termine "ZK".
La decisione è arrivata dopo che importanti ricercatori e membri della comunità hanno criticato la mossa.
Forte opposizione da parte degli esperti del settore e della comunità
Dopo aver affrontato intense critiche, Matter Labs ha annunciato il 2 giugno tramite un post su X (ex Twitter) che avrebbe ritirato tutte le domande di marchio relative a ZK. L’azienda ha riconosciuto la sfida di creare un gruppo percepito come neutrale ed equo dalla comunità globale.
“Come risultato di queste conversazioni, abbiamo deciso di abbandonare tutte le domande di marchio per il termine 'ZK'. Queste discussioni si sono concentrate su un fatto importante: sarebbe impossibile mettersi d’accordo su un gruppo di persone percepite come credibilmente neutrali da quasi tutti. Ciò che avrebbe potuto funzionare per Ethereum non necessariamente funzionerebbe per il mondo intero", ha scritto Matter Labs.
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Matter Labs inizialmente ha affermato di aver richiesto domande di marchio relativo a ZK in nove paesi per rivendicare “conoscenza zero”. La tecnologia a conoscenza zero (ZK) utilizza protocolli crittografici per consentire a una parte di dimostrare la verità di un'affermazione a un'altra senza rivelare alcuna informazione specifica sulla dichiarazione stessa, garantendo privacy e sicurezza.
La società ha sostenuto che l'applicazione mirava a garantire che ZK potesse essere utilizzato liberamentenel contesto di "zkSync", "ZK Stack" e altri nomi correlati all'azienda. Tuttavia, gli sforzi per consolidare la sua proprietà sulla tecnologia ZK hanno suscitato critiche significative da parte della comunità crittografica.
Diverse figure di spicco del settore tecnologico ZK hanno pubblicato una lettera pubblica congiunta per rispondere alle loro preoccupazioni su Matter Labs. Nella lettera sottolineavano l’importanza di mantenere la tecnologia ZK per il bene pubblico. Sostenevano che la commercializzazione di una tecnologia così fondamentale sarebbe andata contro i principi di libertà e apertura sostenuti dall’industria delle criptovalute.
“ZK non dovrebbe essere il marchio di un'azienda: dovrebbe piuttosto essere accessibile a tutti. Quelli di noi che lavorano sulla tecnologia ZK comprendono che stiamo sulle spalle di giganti, di ricercatori e ingegneri che hanno creato e sviluppato la tecnologia che utilizziamo. In cambio, ci viene chiesto di contribuire a un corpo di conoscenze di proprietà del collettivo, non di una singola società”, si legge nella lettera pubblica.
Tra i firmatari della lettera c'erano Shafi Goldwasser e Silvio Micali, co-inventori delle dimostrazioni ZK. Anche altri leader chiave del settore, come Eli Ben-Sasson, CEO di StarkWare, e Sandeep Nailwal, co-fondatore di Polygon, hanno approvato la lettera.
Il disaccordo sulle richieste di marchio di Matter Labs ha avuto una risonanza profonda all'interno della più ampia comunità crittografica. I dati della piattaforma informativa Web3 Kaito hanno mostrato un calo significativo nel punteggio di analisi del sentiment per zkSync , riflettendo la risposta negativa della comunità negli ultimi giorni di maggio.
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Nonostante il contraccolpo, zkSync è una delle soluzioni L2 più popolari nell'ecosistema Ethereum . I dati di Growthepie rivelano che zkSync ha 767.730 indirizzi attivi settimanali, che rappresentano una quota del 10,2% del totale degli indirizzi L2.
Il post La critica del settore spinge Matter Labs ad abbandonare i piani per i marchi ZK è apparso per la prima volta su BeInCrypto .