L’intelligenza artificiale sta penetrando nella politica

Come sappiamo, l’intelligenza artificiale sta influenzando la maggior parte degli aspetti della nostra vita e la politica non è diversa. Nel corso del tempo, gli algoritmi di intelligenza artificiale sono diventati molto più sofisticati e i deepfake rappresentano una seria minaccia per il tessuto stesso della società in cui viviamo. Dalla generazione di voce a quella di video e immagini, l’intelligenza artificiale viene ampiamente utilizzata. Al giorno d'oggi non ci sono case mediatiche che non utilizzino l'intelligenza artificiale in un modo o nell'altro.

L'effetto dell'intelligenza artificiale sui processi democratici

L’uso diffuso dei deepfake ha mostrato i suoi effetti dalla pubblicità a Hollywood e alle campagne elettorali, quindi la domanda è: l’intelligenza artificiale avrà un impatto sulle prossime elezioni americane quest’anno? La risposta potrebbe essere sì o potrebbe essere no. Ma abbiamo esempi di campagne di fattori stranieri nelle elezioni di Taiwan quest’anno e di come i social media e gli account falsi diffondano falsificazioni profonde per manipolare l’opinione pubblica.

Come sappiamo, gli Stati Uniti sono in una posizione di leadership in termini di innovazione e adozione dell’intelligenza artificiale, e anche i partiti politici statunitensi la stanno adottando rapidamente grazie ai loro ingenti fondi elettorali. Per una chiara comprensione, possiamo vedere come Donald Trump ha utilizzato gli annunci di Facebook nella sua campagna del 2016.

Strumenti come GPT-4 possono essere utilizzati per creare contenuti con pochissimo intervento umano e di solito creano contenuti molto sorprendenti. Video falsi e chiamate audio sono due di questi. Una recente chiamata robotica che imitava la voce di Biden è stata un campanello d'allarme per comprendere le profonde questioni che l'intelligenza artificiale potrebbe portare sul tavolo.

Misure regolamentari

Solo le normative non possono far fronte a questa minaccia, poiché in questi eventi giocano un ruolo anche fattori esterni che sono al di fuori dell’autorità di regolamentazione di un paese. Questo ci porta a un’altra domanda: è possibile un’iniziativa di governance globale per limitare il lato sinistro dell’intelligenza artificiale? È una domanda difficile in un mondo così diviso e ostile come quello di oggi.

Un buon esempio è il modello finanziario globale, ma l’intelligenza artificiale sembra un animale diverso da domare. Mustafa Suleyman, cofondatore di Deepmind, recentemente acquisito da Google, e capo di Microsoft AI, ha offerto un progetto per un’iniziativa internazionale per regolamentare la tecnologia dell’intelligenza artificiale. Ha co-presentato un modello con Ian Bremmer dell’Eurasia Group: “il ruolo macroprudenziale svolto dalle istituzioni finanziarie globali come il Financial Stability Board, la Banca dei regolamenti internazionali e il Fondo monetario internazionale”.

Il modello si basava su due elementi: il primo era garantire l’esame dell’impatto dell’IA attraverso valutazioni periodiche creando un organismo governativo, e il secondo era che Stati Uniti e Cina trovassero un terreno comune e costruissero guardrail curati da terzi.

Fattori geopolitici

Non è un buon esempio per confrontare i sistemi di intelligenza artificiale con le armi nucleari. Ma Suleyman e Bremmer hanno scritto:

“I sistemi di intelligenza artificiale non solo sono infinitamente più facili da sviluppare, rubare e copiare rispetto alle armi nucleari; sono controllati da società private, non dai governi”.

Fonte: Affari Esteri

Una simile struttura globale aiuterebbe sicuramente a impedire agli attori non statali di sfruttare modelli di intelligenza artificiale ad alta tecnologia per le loro pratiche non etiche. Ma per nostra sfortuna, gli stati stessi sono concentrati nell’impedire a vicenda di raggiungere l’eccellenza nell’intelligenza artificiale, per lo più gli Stati Uniti sono alleati dell’UE, per impedire alla Cina di ottenere la tecnologia più recente. Ma è possibile fermare un paese potente e robusto come la Cina? Forse viviamo nei nostri mondi deliranti.

Dopotutto alla fine sono affari e le aziende tecnologiche troveranno una via d'uscita per raggiungere la Cina considerando il suo vasto mercato. E la Cina, sebbene non sia ancora in grado di costruire da sola i chip più recenti, troverà la via d’uscita con la ricerca interna considerando il livello di competenza tecnologica di cui già dispone.

Ciò ci porta a un punto in cui dovrebbero essere adottate normative rapide, poiché, insieme alle minacce, l’intelligenza artificiale ha un enorme potenziale per facilitare le nostre vite nel prossimo futuro, dall’intrattenimento alla gestione del flusso di lavoro e dalle possibilità mediche alla scienza spaziale. Ci sono infinite possibilità se l’intelligenza artificiale viene gestita con cura e diligenza.

Storia originale su Bloomberg

Inizia a scrivere il termine ricerca qua sopra e premi invio per iniziare la ricerca. Premi ESC per annullare.

Torna in alto