L’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (ESMA) sta intensificando i suoi sforzi per regolamentare il fiorente mercato delle criptovalute con due iniziative chiave: stabilire criteri per classificare questi tipi di asset come strumenti finanziari e stabilire regole più severe per le società extra-UE che operano nel blocco.
Queste mosse arrivano in risposta alla rapida crescita del mercato europeo delle criptovalute, che si prevede raggiungerà i 19 miliardi di dollari entro il 2028, e alle crescenti richieste di chiarezza normativa. Gli storici regolamenti Markets in Crypto Assets (MiCA) approvati dal Parlamento europeo lo scorso agosto hanno gettato le basi e l’ESMA sta ora fornendo i dettagli cruciali.
Classificare le risorse crittografiche: svelare i titoli
Una delle maggiori sfide nella regolamentazione delle criptovalute è determinare quali asset rientrano nelle normative finanziarie esistenti. Per risolvere questo problema, l’ESMA sta cercando il contributo pubblico sulla definizione di criteri chiari per classificare le risorse digitali come strumenti finanziari. Questo passaggio cruciale mira a fornire protezione agli investitori e stabilità del mercato collocando questi asset in quadri normativi adeguati.
#ESMA pubblica 2⃣ Consultations Papers sulle linee guida ai sensi del regolamento sui mercati delle criptovalute #MiCA : sulla sollecitazione inversa sulla classificazione delle cripto-attività come strumenti finanziari
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I criteri proposti si concentrano sul fatto che un asset crittografico rappresenti un diritto digitale o un valore archiviato su una piattaforma DLT (Distributed Ledger Technology). Inoltre, verrebbe presa in considerazione la relazione dell'asset con un emittente, distinguendo tra semplici rappresentazioni digitali e quelle simili ai titoli tradizionali.
Livellare il campo di gioco
L’ESMA mira inoltre a garantire condizioni di parità per le società europee di valuta digitale reprimendo le aziende extra-UE che operano nel blocco. Le normative proposte limitano in modo significativo la “reverse solicitation”, in cui i clienti avviano contatti con aziende extra-UE. Questa pratica, spesso utilizzata per eludere le normative esistenti, sarà attentamente monitorata e le campagne di marketing attive da parte di aziende extra-UE all’interno dell’UE saranno esplicitamente vietate.
Inoltre, le imprese extra-UE saranno limitate nei servizi che potranno offrire all’interno del blocco. Saranno limitati a soddisfare la transazione iniziale avviata dal cliente e non potranno espandere i propri servizi oltre quel contesto specifico. Questa salvaguardia garantisce una concorrenza leale per le aziende con sede nell’UE e impedisce alle entità non conformi di sfruttare le lacune.
La consultazione pubblica e la strada da percorrere
Sia i criteri di classificazione che le restrizioni alle imprese extra-UE sono attualmente aperti alla consultazione pubblica fino ad aprile, consentendo alle parti interessate di esprimere le proprie preoccupazioni e suggerimenti. Dopo un’attenta considerazione del feedback pubblico, l’ESMA prevede di finalizzare entrambe le serie di regolamenti entro la fine del 2024.
Queste iniziative segnano un significativo passo avanti nel viaggio dell’Europa verso una regolamentazione completa delle criptovalute. La definizione di criteri di classificazione chiari e regole più rigorose per le aziende extra-UE contribuirà a un mercato delle criptovalute più trasparente e responsabile, proteggendo gli investitori e promuovendo una crescita sostenibile all’interno del blocco.
Immagine in evidenza da iStock, grafico da TradingView