Tether ha un piano ambizioso per tuffarsi nel mining di Bitcoin

Tether, il gigante nel regno delle stablecoin con una cifra impressionante di 87 miliardi di dollari in circolazione, sta facendo un cambiamento epocale verso il mondo del mining di Bitcoin .

Paolo Ardoino, pronto ad assumere le redini di Tether, ha rivelato un piano audace per incanalare circa 500 milioni di dollari in un'espansione strategica nel settore minerario di Bitcoin nei prossimi sei mesi.

La grande ascesa di Tether nel mining di Bitcoin

In una recente intervista a Bloomberg, Paolo Ardoino ha fatto luce sull'ambiziosa incursione di Tether nel mining di Bitcoin, delineando una strategia dalle molteplici sfaccettature.

Il prossimo investimento comprende non solo la costruzione di nuovi impianti minerari, ma anche l'acquisizione di partecipazioni in entità minerarie esistenti, amplificando la presenza e l'influenza di Tether nel settore.

Questo sostanziale impegno finanziario è rafforzato da una linea di credito di 610 milioni di dollari, precedentemente concessa da Tether alla società mineraria Bitcoin quotata in borsa Northern Data AG, in seguito all'acquisizione da parte di Tether di azioni della società con sede a Francoforte a settembre.

Ardoino ha sottolineato l'impegno costante di Tether nei confronti della sua nuova impresa, affermando: "Ci impegniamo a far parte dell'ecosistema minerario Bitcoin.

Quando si tratta di ampliamenti, costruzione di nuove sottostazioni e nuovi siti, li prendiamo estremamente sul serio”.

Questo perno strategico segna un significativo allontanamento dall'attività principale di Tether di gestione della stablecoin USDT, che mira a mantenere un valore uno a uno ancorato al dollaro USA attraverso una riserva composta principalmente da contanti e attività equivalenti a contanti.

Tether vanta un impressionante arsenale finanziario, con profitti derivanti dalla gestione dei buoni del Tesoro statunitense e di altri asset all’interno della riserva di 87 miliardi di dollari USDT. Al 30 settembre, la società aveva accumulato circa 3,2 miliardi di dollari in liquidità in eccesso.

Tether ha già sfruttato una parte di questi profitti per stanziare oltre 800 milioni di dollari durante tutto l'anno per varie attività legate alla ricerca, compresi investimenti sostanziali nel mondo di Bitcoin.

Per realizzare i suoi ambiziosi obiettivi minerari, Tether sta gettando le basi per impianti minerari in Uruguay, Paraguay ed El Salvador.

Si prevede che ciascuno di questi siti avrà una capacità formidabile compresa tra 40 e 70 megawatt, a testimonianza della portata delle ambizioni di Tether.

Il percorso verso il dominio

L'obiettivo di Tether è a dir poco straordinario: controllare l'1% della potenza di calcolo totale che alimenta la rete Bitcoin.

Anche se Ardoino si è astenuto dal specificare una tempistica precisa per questo obiettivo, il suo raggiungimento collocherebbe Tether tra le prime 20 società minerarie di Bitcoin al mondo.

Jaran Mellerud, CEO di MinerMetrics, ha osservato: "Una quota di mercato dell'1% farebbe probabilmente di Tether una delle 20 più grandi società minerarie di Bitcoin al mondo.

Considerata l'importanza di Tether nell'ecosistema delle criptovalute e la sua forza finanziaria, la sua quota di mercato nel tempo probabilmente crescerà ben oltre il suo obiettivo iniziale dell'1%."

Tether prevede di raggiungere l’impressionante cifra di 120 megawatt nelle sue operazioni minerarie proprietarie entro la fine del 2023, con una proiezione ancora più ambiziosa di raggiungere i 450 megawatt entro la fine del 2025.

La società ha stanziato circa 150 milioni di dollari da investire direttamente in opportunità minerarie, alcune delle quali sono destinate all’implementazione in nuovi siti minerari.

Al contrario, il consistente fondo di guerra di Tether lo posiziona in modo univoco per effettuare investimenti anticiclici, sostenuto dal suo status privato e dalla capacità di generare sostanziali riserve di liquidità anche durante i mercati ribassisti.

Ciononostante, Tether deve affrontare la sua parte di sfide, tra cui l’intensificarsi della concorrenza e l’imminente aggiornamento del codice Bitcoin noto come halving, che minaccia di ridurre significativamente le entrate minerarie nel prossimo anno.

La difficoltà di mining, un parametro fondamentale che misura la potenza di calcolo totale necessaria per guadagnare nuovi token Bitcoin, è ripetutamente salita a massimi storici negli ultimi tempi.

Tether, tuttavia, rimane resiliente e adattabile, valutando potenziali siti con una capacità di 300 megawatt mantenendo intatta la redditività grazie alla rinascente traiettoria dei prezzi di Bitcoin.

In un mondo in cui il dominio di Tether si fa sempre più sentire, Ardoino si mantiene pragmatico, sottolineando che “Il mining per noi è qualcosa che dobbiamo imparare e crescere nel tempo. Non abbiamo fretta di diventare il più grande minatore del mondo”.

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