Durante una conversazione all'evento WSJ Tech Live, ad Altman è stato chiesto se avesse preparato un bunker a causa delle preoccupazioni sullo sviluppo dell'intelligenza artificiale. La risposta di Altman è stata diretta: "Ho delle strutture simili, ma non direi un bunker". Non ha approfondito la natura di queste strutture ma ha sottolineato un punto più profondo: “Niente di tutto questo aiuterà se l’AGI va storto, questa è una domanda ridicola”. L’AGI, o intelligenza artificiale generale, si riferisce all’intelligenza artificiale in grado di svolgere qualsiasi compito intellettuale che un essere umano può svolgere.
La posizione di Altman è degna di nota perché è stato un forte sostenitore del riconoscimento della potenziale minaccia esistenziale dell'intelligenza artificiale. A maggio, è stato coautore di un post sul blog OpenAI in cui avvertiva che l’intelligenza artificiale potrebbe superare le capacità umane nella maggior parte dei settori entro un decennio, rappresentando un rischio significativo per l’umanità. Lui, insieme agli amministratori delegati di Google DeepMind e Anthropic, ha approvato una dichiarazione in cui sottolinea che l’intelligenza artificiale avanzata comporta “il rischio di estinzione” e dovrebbe essere trattata con la stessa serietà delle pandemie e della guerra nucleare.
La tendenza all’escalation dei bunker apocalittici e la questione dell’efficacia
Anche se la posizione di Altman è notevole, non si può negare che i bunker apocalittici siano in aumento tra gli ultra-ricchi. Lo specialista di bunker di lusso Clyde Scott di Rising S ha rivelato che la domanda di bunker di fascia alta è aumentata, con 200 dei 232 bunker dell'azienda commissionati nei cinque anni precedenti al 2021.
Le motivazioni per la costruzione di questi bunker sono diverse quanto i bunker stessi. Alcune élite tecnologiche usano eufemismi come “L’Evento” per descrivere una serie di scenari catastrofici che potrebbero richiedere l’uso di bunker, tra cui collasso ambientale, disordini sociali, esplosioni nucleari, tempeste solari, virus inarrestabili o attacchi informatici dannosi. Questi bunker sono disponibili in varie forme, dai rifugi sotterranei del Vivos Group nel South Dakota alle lussuose stanze antipanico multimilionarie di Rising S.
Un esempio degno di nota è l'Indian Creek Village di Miami, spesso definito il "bunker dei miliardari". È un'isola che vanta le proprie forze di polizia, un campo da golf e un country club e ha attratto celebrità come Ivanka Trump e Tom Brady. Secondo quanto riferito, Jeff Bezos, il fondatore di Amazon, ha investito milioni in proprietà su quest’isola. Anche se questi acquisti potrebbero non essere direttamente collegati alla pianificazione apocalittica, sollevano interrogativi sulle motivazioni dietro tali acquisizioni.
La preparazione del giorno del giudizio non è un’esclusiva degli ultra-ricchi. I rifugi antiatomici, ad esempio, divennero uno spettacolo comune negli Stati Uniti negli anni ’50 e ’60 a causa dei timori di una guerra nucleare. Tuttavia, è essenziale mantenere una prospettiva realistica sull'efficacia dei bunker negli scenari apocalittici. Douglas Rushkoff, che ha esplorato l’ossessione degli ultra-ricchi per i preparativi per l’apocalisse in un libro che racconta tutto, ha sottolineato la scarsa probabilità che i bunker proteggano i loro abitanti. Gli ecosistemi chiusi possono essere fragili e esiste il rischio di contaminazione che potrebbe comprometterne l’utilità.