Ex dirigenti di Coinone condannati per lo scandalo di corruzione in Corea del Sud

Il rinomato exchange di criptovalute della Corea del Sud, Coinone, è coinvolto in uno scandalo di corruzione di alto profilo, evidenziando le sfide in corso nel settore delle criptovalute in rapida crescita. Due ex dipendenti di Coinone, identificati come Jeon e Kim, sono stati condannati per aver accettato tangenti per facilitare la quotazione di alcune criptovalute sulla piattaforma di scambio, una pratica in corso dal 2020.

Jeon, 41 anni, ex capo della quotazione di criptovalute presso Coinone, è stato condannato a quattro anni di prigione e ha il mandato di restituire 1,93 miliardi di won coreani (1,43 milioni di dollari) in guadagni illeciti. È stato arrestato il 22 marzo 2023, in seguito alla scoperta di prove sostanziali che indicavano corruzione e violazione di fiducia. Il suo collega Kim, 31 anni, ha ricevuto una pena detentiva di 42 mesi e una multa di 883 milioni di won (circa 654mila dollari) per le sue attività illecite.

Inoltre, anche i broker Koh e Hwang sono stati giudicati colpevoli e condannati per aver orchestrato la corruzione per la quotazione. I token in questione sarebbero stati associati a società pagate per gonfiare artificialmente il valore delle criptovalute, comprese criptovalute regionali come Pica Coin e Puriever.

Nella sua sentenza, il giudice Kim Jung-gi del tribunale del distretto meridionale di Seoul ha definito il crimine una complessa collusione che coinvolge più cospiratori, tra cui personale di quotazione di scambi di criptovalute, broker, emittenti di token e società di market-making. Miravano a condividere i profitti derivanti dall’emissione di nuove monete e dalla manipolazione dei prezzi di mercato.

La Corea del Sud è uno dei mercati di criptovalute più importanti a livello globale, con il suo mercato locale valutato a 19 trilioni di won (14,1 miliardi di dollari) dalla Banca di Corea alla fine dell'anno precedente. Tuttavia, questo incidente sottolinea le persistenti questioni di trasparenza e pratiche etiche all’interno del settore.

Hwang Suk-jin, uno specialista con sede a Seul in sicurezza informatica e criminalità finanziaria, ha affermato in una recente intervista che, nonostante alcuni scambi mantengano la trasparenza nella quotazione dei token, molti membri del personale degli scambi sono regolarmente coinvolti in tali pratiche non etiche.

Inoltre, l'agenzia di stampa locale Newsis, ha riferito che questo caso è un esempio lampante delle collisioni interne ed esterne che si verificano nel settore delle criptovalute per manipolare i prezzi di mercato e condividere i profitti risultanti. Le persone condannate facevano parte di una rete più ampia che comprendeva broker e società di market-making, che lavoravano tutti in tandem per trarre vantaggio dall’emissione di nuove monete e dalla manipolazione del mercato.

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