I legislatori russi hanno recentemente approvato un disegno di legge che potrebbe esentare gli emittenti di asset digitali dal pagamento dell'imposta sul valore aggiunto. Ha inoltre stabilito nuove aliquote fiscali sul reddito guadagnato attraverso la vendita di tali attività.
La nuova legislazione russa sulle criptovalute
Come riportato da Reuters, il disegno di legge è stato approvato martedì dopo la seconda e la terza lettura dai membri della Duma di Stato (l'assemblea federale russa). Secondo quanto riferito, applicherà esenzioni dall'imposta sul valore aggiunto sia agli emittenti di risorse digitali, sia agli "operatori di sistemi informativi" che assistono nell'emissione delle stesse.
L'imposta sul valore aggiunto viene applicata ai beni in base a quanto il loro valore è aumentato in ogni fase della loro produzione. Secondo l'Inter-American Center of Tax Administrations, quasi nessun paese ha applicato un'imposta IVA allo scambio di valute virtuali alla fine del 2020.
Per quanto riguarda i pagamenti delle imposte sul reddito, l'attuale aliquota fiscale delle criptovalute in Russia è del 20%, in linea con altre attività standard. Tuttavia, il disegno di legge ridurrebbe questa tassa solo al 13% per le società russe e al 15% per le altre.
La legge deve ancora essere firmata sia dalla camera alta che dal presidente Vladimir Putin per diventare legge.
La posizione cripto della Russia
L'atteggiamento della Russia nei confronti delle criptovalute rimane ambivalente. Le autorità regionali sembrano avere opinioni divergenti sulle risorse digitali.
Citando problemi di stabilità finanziaria, la banca centrale russa ha proposto di vietare del tutto le criptovalute a gennaio, paragonandole a "schemi piramidali" e come minacce alla politica monetaria sovrana. Tuttavia, questo approccio è stato respinto in breve tempo dal Ministero delle Finanze, che ha ritenuto la regolamentazione un'opzione migliore.
Detto questo, lo stato ha già completato la sua prima lettura su un disegno di legge che vieterebbe le risorse digitali per scopi specifici di pagamento. La posizione della banca centrale sembra essere che le criptovalute possono essere uno strumento utile per il commercio internazionale, ma non per i cittadini.
La prima posizione sta apparendo sempre più popolare. Un membro della Duma di Stato ha affermato a marzo che la Russia potrebbe iniziare ad accettare Bitcoin per pagamenti internazionali di petrolio.
Sono passate settimane dopo che la Russia è stata espulsa dal sistema di pagamenti SWIFT e ha visto 600 miliardi di dollari delle sue riserve valutarie sequestrate dalle nazioni occidentali. Alcune figure degne di nota, tra cui l'ex CEO di BitMEX Arthur Hayes e l'investitore Bill Miller , hanno ipotizzato che ciò sarebbe stato rialzista per Bitcoin, suscitando l'interesse della Russia per l'asset.