Hedge fund tradizionali non scoraggiati dalla flessione e dalla volatilità del mercato delle criptovalute

Mentre il mercato generale delle criptovalute è stato in rosso per la maggior parte del 2022, rapporti recenti rivelano che gli hedge fund più tradizionali stanno ancora investendo in asset digitali, con un numero stimato di 300 entità.

Più fondi hedge tradizionali che entrano in Crypto

Secondo il 4° rapporto annuale del Global Crypto Hedge Fund di PricewaterhouseCooper (PwC), 89 hedge fund sono stati coinvolti in un sondaggio condotto nel primo trimestre del 2022.

La ricerca ha rivelato che il 38% degli hedge fund tradizionali stava già investendo in criptovaluta, un balzo dal 21% registrato un anno fa. Inoltre, due terzi delle entità intervistate che attualmente investono in risorse digitali stanno cercando di aumentare la propria allocazione entro la fine del 2022.

Lo scorso aprile, il colosso britannico degli hedge fund Brevan Howard aveva pianificato di investire l'1,5% del suo capitale in varie criptovalute. Un precedente sondaggio del giugno 2021 ha rivelato che quasi il 100% degli hedge fund intende allocare il 7,8% (in media) dei propri portafogli in criptovalute entro il 2026.

I gestori di hedge fund tradizionali non coinvolti in tali investimenti si sono ridotti al 62%, rispetto al 79% dell'anno precedente. Nel frattempo, il 29% di coloro che non acquistano risorse digitali stanno pianificando di investire o sono nella fase avanzata dei loro piani di investimento.

D'altra parte, il rapporto di PwC ha rilevato che il numero stimato di hedge fund specializzati in criptovalute è di 300 a livello globale, aggiungendo che negli ultimi due anni sono state create nuove entità a un ritmo accelerato.

L'asset digitale più scambiato per i cripto hedge fund è stato Bitcoin, con Ether al secondo posto, seguito da Solana, Polkadot, Terra e Avalanche.

L'incertezza normativa è un grave ostacolo per gli investimenti in criptovalute

Sebbene gli hedge fund più tradizionali stiano entrando nel settore delle criptovalute, la maggior parte continua a prestare attenzione. Secondo il sondaggio, il 57% ha assegnato meno dell'uno per cento del totale delle proprie attività gestite (AUM) alla criptovaluta.

Inoltre, il 41% dei gestori patrimoniali che non investono in risorse digitali ha affermato che non è probabile che acquisisca tale esposizione nei prossimi tre anni. Un altro 31% è curioso della criptovaluta ma preferisce aspettare che il mercato raggiunga una solida maturazione.

Nel frattempo, l'incertezza normativa è stata la barriera più grande per gli intervistati non coinvolti negli investimenti in criptovalute, mentre gli hedge fund con tale esposizione hanno affermato che l'assenza di chiarezza fiscale e normativa è stata una sfida importante.

John Garvey, Global Financial Services Leader, PwC United States, ha osservato che, sebbene il mercato delle criptovalute sia caratterizzato da rischi e volatilità, ciò non ha impedito agli hedge fund tradizionali di fare investimenti in criptovalute.

“Il recente crollo di Terra ha dimostrato chiaramente i potenziali rischi nelle risorse digitali. Continuerà a esserci volatilità, ma il mercato sta maturando e con ciò arriveranno non solo molti più hedge fund incentrati sulle criptovalute e AuM più elevati, ma anche fondi più tradizionali che entrano nello spazio crittografico".

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