Si prevede che giovedì la Banca d'Inghilterra (BOE) abbasserà il suo tasso di interesse di riferimento di 25 punti base, portandolo al 4%, proseguendo il suo ciclo di allentamento trimestrale, mentre la fragile economia britannica è alle prese con una domanda tiepida, una disoccupazione in aumento e una politica fiscale gravosa.
Secondo i dati di Bloomberg, gli operatori sono quasi unanimi nel prevedere il taglio, nonostante l'inflazione abbia recentemente registrato il ritmo più rapido degli ultimi 17 mesi. Il Comitato di Politica Monetaria (MPC) sembra dare priorità ai rischi di recessione rispetto alle pressioni sui prezzi, a differenza della Federal Reserve statunitense, che ha lasciato i tassi invariati anche questa settimana.
La BOE valuta i rischi di crescita rispetto all'inflazione
La posizione accomodante della BOE arriva dopo due trimestri consecutivi di contrazione del PIL e un netto calo delle assunzioni. In risposta alla prima legge di bilancio del governo laburista, i datori di lavoro hanno rallentato l'espansione della forza lavoro dopo essere stati colpiti da un aumento delle imposte sui salari di 26 miliardi di sterline (34,5 miliardi di dollari) e da un forte aumento del salario minimo.
Il governatore della Banca d'Inghilterra, Andrew Bailey, ha ripetutamente espresso la sua preferenza per un allentamento graduale, sostenendo che l'impennata dell'inflazione sia probabilmente temporanea. Tuttavia, la riunione di giovedì coinciderà con la pubblicazione di una nuova serie di previsioni trimestrali, aggiornate a maggio, quando i funzionari avevano sottostimato l'andamento dei prezzi.
"Riteniamo che la banca centrale sarà cauta nel segnalare ulteriori tagli dei tassi in vista: l'inflazione ha sorpreso al rialzo e le aspettative sui prezzi sono elevate", ha affermato Dan Hanson, capo economista britannico di Bloomberg Economics.
I mercati seguiranno con attenzione ogni indicazione sui piani della Banca d'Inghilterra per il portafoglio obbligazionario. Con la prossima decisione di quantitative tightening (QT) prevista per settembre, si stanno diffondendo voci secondo cui la banca centrale potrebbe ridurre le vendite attive di gilt, a fronte della recente volatilità dei rendimenti obbligazionari britannici a lunga scadenza.
Le banche centrali mondiali divergono sui tassi mentre aumentano le pressioni commerciali
La BOE non è l'unica banca centrale in azione questa settimana. Si prevede che la Banxico messicana effettuerà il suo nono taglio consecutivo dei tassi, portando il tasso di riferimento al 7,75%, nonostante la recente estensione dei dazi statunitensi. D'altro canto, si prevede che la banca centrale del Lesotho ridurrà il tasso al 6,75%, in risposta alle gravi perdite nelle esportazioni causate dalla politica commerciale dell'amministrazione Trump.
Al contrario, la Repubblica Ceca, la Serbia e la Romania mantengono tassi stabili alla luce di segnali contrastanti in materia di inflazione e di bilancio.
Negli Stati Uniti, i nuovi dati commerciali di martedì dovrebbero mostrare un calo del deficit di beni e servizi per giugno, dopo mesi di calo delle importazioni. L'indice PMI dei servizi dell'ISM fornirà inoltre un'idea della solidità del segmento più ampio dell'economia americana.
Il rapporto sull'occupazione di luglio ha deluso i mercati e il presidente della Fed Jerome Powell ha mantenuto invariati i tassi, citando la persistente incertezza economica. Con l'annuncio delle dimissioni anticipate della governatrice della Fed Adriana Kugler, l'attenzione si sta ora spostando su chi la Casa Bianca potrebbe scegliere per sostituirla e potenzialmente succedere a Powell a maggio.
I mercati globali reagiscono mentre le tensioni commerciali e i dati sull'inflazione influenzano le decisioni sui tassi
In tutta l'Asia, una serie di report economici faranno luce su come la regione sta affrontando l'escalation tariffaria decisa da Trump il 1° agosto. Si prevede che gli aggiornamenti sull'inflazione da Corea del Sud, Filippine, Taiwan e Thailandia mostreranno pressioni per lo più contenute, lasciando spazio a ulteriori tagli dei tassi.
Il PIL del secondo trimestre di Indonesia e Filippine sarà monitorato attentamente, mentre i dati sulle esportazioni di Vietnam, Australia e Cina potrebbero riflettere un'accelerazione pre-dazi. Taiwan, un importante esportatore di chip, concluderà la settimana con nuovi dati commerciali.
In Europa, i dati industriali e commerciali di Germania, Francia, Italia e Spagna potrebbero portare a revisioni del PIL. L'Eurostat ha confermato una crescita trimestrale dello 0,1% per l'eurozona nel secondo trimestre. Nel frattempo, la Svizzera deve far fronte alle conseguenze dei dazi del 39% imposti da Trump e l'inflazione dovrebbe rimanere allo 0,1%.
Si prevede che l'inflazione svedese supererà il 3% secondo il CPIF, ritardando probabilmente un ulteriore allentamento monetario. In Turchia, l'inflazione potrebbe scendere al 34% annuo nonostante i nuovi aumenti dei prezzi, mentre la banca centrale rimane sulla buona strada per tagliare i tassi a settembre.
La banca centrale del Messico è pronta a un taglio di 25 punti base in America Latina, il nono consecutivo, a fronte del rallentamento dell'inflazione. Il Brasile, al contrario, dovrebbe rimanere fermo al 15%, con un allentamento improbabile prima del 2026.
La Colombia, alle prese con difficoltà fiscali e un'inflazione stagnante, pubblicherà il suo rapporto trimestrale sull'inflazione e i verbali della banca centrale. Allo stesso tempo, i dati sull'indice dei prezzi al consumo (IPC) di Cile e Messico contribuiranno a definire le prospettive politiche della regione.
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