Gli investitori intraprendono un’azione legale contro gli ex dirigenti di Signature Bank per aver mentito sull’esposizione alle criptovalute

Signature Bank, una banca con sede negli Stati Uniti nota per essere un'istituzione favorevole alle criptovalute, è fallita nel marzo 2023. Ciò è accaduto dopo che le autorità di regolamentazione federali sono intervenute e hanno chiuso la banca, citando preoccupazioni sulla sua esposizione al volatile mercato delle criptovalute. Il crollo della banca è stato preceduto dalla chiusura della Silicon Valley Bank, un'altra banca crypto-friendly.

Ora, gli investitori stanno intraprendendo un'azione legale contro gli ex dirigenti di Signature Bank, sostenendo di aver minimizzato l'esposizione della banca allo spazio delle criptovalute. La causa sostiene che, nonostante i rischi significativi associati al settore delle criptovalute, la banca ha costantemente assicurato agli investitori la sicurezza dei suoi depositi relativi alle criptovalute.

La causa risale al 2020, ma vengono esaminati anche i commenti fatti dall'ex CEO Joseph DePaolo durante una chiamata sugli utili del 2022. DePaolo ha affermato che il settore delle criptovalute si stava stabilizzando e che la banca era pronta a gestire qualsiasi ricaduta. Tuttavia, in seguito al crollo della Silicon Valley Bank nell'autunno del 2022, Signature Bank ha affermato che i suoi depositi di asset digitali erano rimasti stabili.

La causa chiede il risarcimento dei danni agli investitori che hanno acquistato azioni tra aprile 2020 e marzo 2023. Inoltre, le accuse contro gli ex dirigenti della banca sottolineano l'importanza della trasparenza e di un'informativa accurata.

Il crollo di Signature e della Silicon Valley Bank ha anche sollevato interrogativi sulla supervisione normativa nel settore delle criptovalute e sulla necessità di maggiori tutele per gli investitori.

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