Doppia crisi che colpisce l’Europa: la recessione è evitabile, affermano gli esperti

Nuvole scure incombono sull’Europa mentre il continente è alle prese con quella che Paolo Gentiloni, il commissario europeo per gli affari economici, descrive come una “doppia crisi”.

La duplice minaccia – l’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia e le conseguenti conseguenze economiche – non sono semplici sciocchezze. Mentre queste onde d’urto geopolitiche si sono riverberate a livello globale, l’Europa, in particolare la Germania, ha risentito del colpo più di altri.

L’ombra della Russia e la resilienza dell’Europa

L'atteggiamento aggressivo della Russia nei confronti dell'Ucraina lo scorso febbraio ha fatto correre i brividi lungo la schiena dell'Europa, accendendo i timori di un significativo declino economico. I tamburi di guerra non si limitarono a sconvolgere il panorama politico.

Hanno minacciato l’ancora di salvezza dell’approvvigionamento energetico dell’Europa, che, fino a quel momento, aveva avuto la Russia come principale fonte.

Ma l’Europa non è tipo da stare con le mani in mano. Misure rapide hanno garantito vie energetiche alternative, salvaguardando la regione dalla potenziale carenza di energia. I governi di tutto il continente non si sono fermati qui; hanno esteso gli aiuti ai cittadini, proteggendoli dall’impennata dei costi energetici.

Questo approccio proattivo ha dato i suoi frutti. Nonostante lo spettro della catastrofe economica, la zona euro ha vantato un tasso di crescita del 3,5% nel 2022, superando sia gli Stati Uniti che la Cina.

E mentre si prevede una decelerazione all’orizzonte – con proiezioni di crescita allo 0,8% quest’anno e all’1,4% nel 2024 – Gentiloni desidera sfatare qualsiasi idea di una recessione imminente. Secondo lui, l’Europa non si sta solo preparando a superare la tempesta; se ne sta allontanando del tutto.

Indicatori economici: leggere tra le righe

Mentre la Commissione Europea è pronta a svelare nuove previsioni economiche per la regione questo settembre, l’attenzione si concentra sugli indicatori macroeconomici.

Il fatto che l’attività economica europea abbia registrato una contrazione lo scorso agosto, precipitando al suo minimo da novembre 2020, fa sollevare le sopracciglia.

Anche l’inflazione è stata un jolly. I dati recenti rivelano una stagnazione, con agosto che rispecchia il periodo precedente con un tasso del 5,3%. Anche se questo potrebbe sembrare un miglioramento rispetto alle cifre precedenti, supera di gran lunga l’obiettivo del 2% della Banca Centrale Europea.

Gentiloni, tuttavia, offre una nuova prospettiva, attribuendo il rallentamento dell’Europa al compito erculeo di raggiungere l’autonomia energetica. La spinta verso l’indipendenza energetica è arrivata con la sua serie di sfide, dissanguando le tasche delle famiglie europee e alimentando il fuoco dell’inflazione.

Nel grande teatro della geopolitica e dell’economia, l’Europa si trova a un bivio. Da un lato c'è l'ombra incombente di un ex alleato diventato aggressore.

Dall’altro, le sfide economiche interne mettono alla prova il coraggio del continente. Ma a giudicare dalla storia e dalle azioni recenti, l’Europa è sempre emersa dalle ceneri, come la fenice.

La strada da percorrere potrebbe essere irta di sfide, ma lo spirito di unità e resilienza illuminerà senza dubbio la strada.

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